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Reddito di cittadinanza al capolinea: da oggi stop per più di 160mila percettori

by Michele Iozzino
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reddito di cittadinanza

Roma, 1 ago – Ci avviamo verso la parola fine per il reddito di cittadinanza. Da oggi la sospensione per moltissimi dei percettori, a beneficiarne fino alla fine dell’anno saranno ancora i nuclei familiari con al proprio interno persone disabili, minori, o sopra 60 anni. Sit-in e proteste in diverse cittĆ  italiane, ma la mobilitazione preannunciata dalla sinistra ĆØ un flop.

Reddito di cittadinanza e Movimento 5 Stelle: storia di una fallimento

Il redditto di cittadinanza ha rappresentato una vera e propria bandiera per il Movimento 5 Stelle, un provvedimento sul quale ha basato gran parte della sua narrazione e della sua identitĆ . Ma a guardare indietro nel tempo sembra passata un’eternitĆ  dalla sua approvazione. Quello che era il suo volto principale e che si ĆØ esibito in esercizi di retorica talmente assurdi da affermare: ā€œAbbiamo abolito la povertĆ ā€, ovvero Luigi Di Maio, ha abbandonato i pentastellati scoprendosi l’uomo giusto per i giochi di palazzo. Traiettoria paragonabile a quella dell’allora premier Giuseppe Conte, passato senza soluzioni di continuitĆ  e attraverso acrobazie schizofreniche dall’essere presidente del Consiglio di governi quasi opposti fra loro, fino al momento attuale in qui si ĆØ reinventato pasionario in concorrenza alla sinistra del Partito democratico. Non a caso, si ĆØ scagliato con ferocia contra la decisione del governo guidato da Giorgia Meloni: ā€œĆˆ una guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli, un disastro sociale annunciato, una vendetta contro il Movimento che però pagano gli italianiā€. Nonostante le parole di fuoco di Conte, a cui fanno eco quelle di Elly Schlein che parla di ā€œguerra ai poveriā€, la mobilitazione generale contro l’abolizione del reddito di cittadinanza sembra giĆ  essere un insuccesso.

Cosa cambia adesso?

A essersi trasformati non sono solamente i protagonisti che hanno dato vita al reddito di cittadinanza, ma anche quest’ultimo. Infatti, nella retorica di chi lo difende, da misura in qualche modo di sostegno al lavoro, che avrebbe dovuto contribuire al sostegno all’occupazione, si ĆØ passati all’idea che il reddito di cittadinanza sia una misura imprescindibile per dare sollievo alle fasce più deboli. Insomma, niente di più di una semplice misura assistenzialistica. Oltretutto l’attenzione si ĆØ sempre più spostata verso gli inoccupabili. Per certi versi anche Mia (acronimo per ā€œMisura di inclusione attivaā€), il nuovo provvedimento con cui il governo sostituirĆ  il reddito di cittadinanza va in questa direzione, limitandosi per lo più a ridurre gli importi e durate, provando inoltre a distinguere la platea di beneficiari tra occupabili e non, cosƬ da scorporare misure attive di lavoro e quelle assistenzialistiche.

Michele Iozzino

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