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Salone del Libro, contestatori di “Extintion rebellion” e “Non una di meno” impediscono al ministro Roccella di parlare

by Michele Iozzino
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Roccella

Roma, 20 mag – Attivisti di Extintion rebellion e di Non una di meno impediscono al ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Maria Roccella di tenere il proprio intervento al Salone del Libro di Torino.

La contestazione al Salone del Libro

Il ministro Roccella avrebbe dovuto presentare il suo ultimo libro dal titolo Una famiglia radicale, romanzo autobiografico edito da Rubettino in cui descrive il rapporto con i genitori Franco e Wanda, il loro impegno nel Partito radicale di Pannella, e il suo percorso che l’ha portata dalle battaglie femministe di quegli anni al cattolicesimo, portandola non tanto ad abbandonare la propria lotta in difesa delle donne ma a intenderla sotto una prospettiva diversa. Insomma, un racconto in cui memorie familiari e personali si intrecciano con la passione politica. Il suo intervento, però, è finito ancora prima di cominciare. Infatti, una cinquantina di manifestanti appartenenti a varie sigle – da quella ecologista Extintion rebellion a quella femminista Non una di meno – hanno dato vita a una protesta, occupando lo stand della Regione Piemonte dove si sarebbe dovuta tenere la presentazione e sdraiandosi tra il pubblico, e hanno contestato il ministro con urla e striscioni, impedendo alla Roccella di parlare. “Giù le mani dai corpi e dalla terra”, “Né le terre né i nostri corpi sono territori di conquista”, “Sul mio corpo decido io, ma quale Stato, ma quale Dio”, “Aborto libero” e “Ru426 in ogni ospedale” queste le parole d’ordine dei contestatori.

Roccella ai manifestanti: “Battetevi con noi contro l’utero in affitto”

Il ministro Roccella ha reagito invitando alcune attiviste a salire sul palco per un confronto: “Non posso accettare che venga portata via nessuno, vista che la protesta dei sit in ha fatto parte del mio percorso e anche io sono stata cacciata in diverse occasioni”. Invito che è stato accolto da una manifestante che è salito sul palco e ha letto un comunicato: “Non possiamo stare a guardare mentre gli spazi ci vengono tolti per dare spazio a posizioni antiabortiste. La priorità è il clima, la regione deve prendere misure concrete per contrastare la crisi climatica. È doloroso vedere come al Salone del Libro si decida di dare spazio a queste posizioni senza, ad esempio, parlare di crisi climatica”. Roccella ha sfidato i manifestanti sulla maternità surrogata: “Se è vero che siete contro la mercificazione del corpo delle donne battetevi con noi contro l’utero in affitto”. Ma alle suo parole hanno risposto con urla.

L’intervento del direttore Lagioia e quel vizio della sinistra per l’intolleranza

Successivamente il ministro ha chiesto l’intervento del direttore del Salone Nicola Lagioia: “È grave che nel Salone che presiede non ci sia neanche la sua presenza. Lo abbiamo cercato, lo stiamo cercando. Non sappiamo dove sia”. Intervento che si è effettivamente verificato tempo dopo, con Lagioia che ha preso parola sul palco: “Il Salone è un gioco democratico e nelle democrazie la contestazione ne fa parte ma perché non trasformare questa occasione in un dialogo tra uno di voi e il ministro?”. Alla domanda del direttore, i manifestanti hanno risposto “Noi del loro pensiero ce ne freghiamo”. Lagioia ha poi tentato di schernirsi e scaricare le responsabilità di quanto accaduto: “Questo è un incontro nella programmazione della Regione, non del Salone. Ho detto solo che finché la contestazione non è violenta sono legittime. Mi ha sorpreso l’attacco delle persone vicine al ministro”. Insomma, una brutta pagina di intolleranzaormai l’ennesima – al Salone del libro con il solito vizio della sinistra di non riconoscere nell’altra parte politica nemmeno il diritto di parola. Se a qualcuno venisse in mente di usare come giustificazione per la contestazione l’oltremodo inflazionato paradosso della tolleranza di Popper, per cui “difendere la tolleranza richiede di non tollerare l’intolleranza”, ricordiamo che per il filosofo inglese le posizioni degli intolleranti sono quelle di chi non è disposto “a incontrarci a livello dell’argomentazione razionale” e che “possono vietare ai loro seguaci di prestare ascolto all’argomentazione razionale, perché considerata ingannevole”. Una descrizione che calza benissimo ai gendarmi del pensiero unico che hanno impedito al ministro Roccella di parlare.

Michele Iozzino

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5 comments

fabio crociato 20 Maggio 2023 - 4:27

Ma non filosofeggiamo, questi sono dei no a prescindere perché non sanno cosa è il no.
Asociali yesman per i comodi propri (diritti senza doveri), che si scontrano con la volontà di benessere della comunità collettiva. Patologia del razionale.

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sdf 20 Maggio 2023 - 5:35

personaggi infernali e non uno di meno. non esiste umana logica per definire questa galassia che si raccoglie sempre sotto un unico vessillo di tanti colori

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Cesare 20 Maggio 2023 - 9:01

Il sospetto è che dietro a queste pseudoesperte del clima e favorevoli alle donne oggetto povere che si fanno ingravidare da sodomiti per denaro vi siano poteri occulti oligarchici che manovrano la prossima emergenza “climatica”.Questi poteri satanici vogliono levarci tutto, prima in nome di un normale virus respiratorio e adesso in nome di un surriscaldamento dovuto alla attività solare che non è costante ma sempre soggetta a variazioni.
A questi servono sempre le emergenze perchè permettono di levare sempre piu’ pezzi di liberta’
per arrivare alla dittatura della finanza e delle multinazionali

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Carl von Clausewitz 21 Maggio 2023 - 12:32

democrazia a senso unico… patente manifestazione di cessione di autorita’ a bande autoreferenziali e autoproclamatesi guardiani del pensiero (e della memoria)… l’istinto mi porta a pensare pensieri proibiti (illegali, illeciti, interdetti, vietati, negati, respinti, rifiutati, esclusi, inibiti, impediti, ostacolati, preclusi, etc. etc.)…

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Primula Nera 21 Maggio 2023 - 7:37

Se avessero contestato con la stessa furia Saviano, il noto nientologo avrebbe parlato di “squadrismo fascista” nei suoi confronti…Quello che più infastidisce della spocchiosa sinistra contemporanea è proprio l’ipocrisia.

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