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Salvini dichiara guerra a Conte sull’immigrazione: “Sbarchi triplicati, niente arrivi nelle città della Lega”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 7 ott – Matteo Salvini dichiara guerra al governo giallofucsia sul fronte immigrazione. “Sindaci e governatori della Lega sono pronti a rispondere no ad ogni nuovo invio di immigrati nelle città deciso dal ministero“, annuncia il leader della Lega parlando di “settembre nero” per gli sbarchi in Italia. “Dopo due anni di cali – sottolinea – gli arrivi sono quasi triplicati, passando dai 947 del settembre 2018 ai 2.500 di quest’anno. E anche ottobre comincia malissimo, con un aumento dai 95 di inizio 2018 ai 261 di quest’anno. Non solo. Nella notte appena trascorsa a Lampedusa si sono registrate continue uscite di immigrati già sbarcati e altri in arrivo“. E per quanto riguarda i rimpatri, Salvini fa presente che “se uno si occupa di rimpatri sappia che bisogna essere in due a firmarli: io ho girato mezzo mondo per chiedere questi accordi. Sono pronti e spero che siano firmati“. A tal proposito, l’ex titolare del Viminale – intervenuto a Non è l’Arena su La7 – si è detto disponibile a un confronto con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

“Il governo sta litigando su tutto”

Il Conte bis è un governo che “sta litigando su tutto: sulla riforma della giustizia, sulla riforma fiscale, sulla politica estera, sulle tasse, sull’immigrazione, su tutto“, sottolinea Salvini. “E poi – sottolinea – c’è un ministro dell’Istruzione che è un fenomeno, abbiamo trovato il nuovo Toninelli. Si chiama Fioramonti. E la prima dichiarazione che ha fatto è quella di aumentare gli stipendi degli insegnanti tassando le merendine; la seconda invece è che non gli piacciono i crocefissi nelle aule. Ma è un problema suo. Cambia Paese se non li vuole”, chiosa il leader della Lega.

“Votiamo il taglio dei parlamentari a meno che ci sia il mercato delle vacche”

Per quanto riguarda le elezioni, Salvini è sicuro: “Al governo ci torniamo presto, lo dico agli italiani e gli dico che ci torniamo e non dalla finestra come quelli che hanno qualcosa da nascondere”. Infine, “votiamo” il taglio del numero dei parlamentari “a meno che ci sia il mercato delle vacche” nella maggioranza, con lo ius soli e la legge elettorale, “vedremo da qui a martedì”, chiarisce il leader della Lega da Giletti su La7. “Avremo una posizione comune nel centrodestra, anche sulle Regionali“, conclude.

“Crisi d’agosto? Rifarei tutto”

E sulla crisi d’agosto: “Rifarei tutto, non sono più ministro? Amen. sono felice anche se ho il naso ammaccato da mia figlia per la lotta sul letto, continuo a lavorare per il mio Paese pur non essendo più ministro. Perché un ministero portato a casa con l’ipocrisia, con il tradimento e con la mancanza di parola non fa per me. Mi tengo il mio onore, e gli lascio tutti i ministeri. Un giorno si tornerà a votare“.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

plaiblack 7 Ottobre 2019 - 1:13

a terni oggi ne sono arrivati una 20tina alla faccia del sindaco leghista.basta co ste stronzate ,te sei rivelato un cazzaro,e politicamente hai consegnato l’italia a renzi,voglio vede’ a roma il 12 0ttobre quanti sovranisti veri ci saranno

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