Milano, 15 nov – Nella giornata di ieri a Milano si è tenuta una conferenza di Sovranità, la nuova realtà politica identitaria italiana, sul tema “confini, moneta, lavoro, diritti” con particolare attenzione a due tematiche principali: governare il territorio per ricostruire la città di Milano e il dopo Expo.
Presenti numerosi appartenenti della vita politica e sociale lombarda: oltre al blocco di Sovranità composto da Roberta Capotosti, capogruppo in consiglio di zona 2 a Milano, Angela De Rosa, responsabile lombarda del movimento e l’On. Alberto Arrighi, responsabile nazionale, sono intervenuti, per la Lega Nord, Davide Boni, segretario provinciale, Giulio Gallera, assessore al reddito e inclusione sociale della Regione Lombardia, Paolo Bassi, capogruppo in consiglio di zona 4 a Milano, oltre a Barbara Covilli, a.d. di Mytaxi, Antonio Del Prete, segratario regionale Ugl Trasporti e Gaetano Cavalieri, dirigente di Aice (Associazione Italiana Commercio Estero). Presente anche il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini.
Dopo l’introduzione di Roberta Capotosti, che ha spiegato la necessità di opporre un blocco sovranista e identitario contrapposto alla politica di Renzi sottolineando come Salvini sia l’unica risposta possibile, è toccato a Barbara Covilli che ha spiegato la novità dell’applicazione “Mytaxi” come integrazione possibile e regolamentata per la mobilità pubblica nelle città, in netta contrapposizione a Uber. Il segretario del sindacato Ugl, Del Prete, invece ha illustrato come l’effetto Expo sia stato, in ultima analisi, controproducente per i trasporti lombardi: l’occupazione nel settore è infatti diminuita del 4% e la città di Milano non ha avuto quei benefici che ci si aspettava dato che la massa di persone che ha raggiunto l’area di Rho-Fiera dove si è tenuta l’esposizione universale ha scavalcato l’area urbana milanese per questioni geografiche. Difatti, sottolinea Del Prete, “ci sono state giornate intere in cui tutto il parco taxi milanese era fermo”. Inoltre gli investimenti stanziati per il miglioramento dei trasporti urbani (Atm e Trenord) non sono stati sufficienti per la corretta manutenzione dei mezzi e ha determinato una scarsa qualità del servizio offerto. Del Prete ha concluso il suo intervento sottolinenado che “se i trasporti non funzionano la città non sarà mai all’altezza dello standard europeo”.
Paolo Bassi invece sottolinea come l’amministrazione Pisapia sia ben lontana dalla tanto sbandierata partecipazione dei cittadini alla “res publica” rivelando come alle riunioni del bilancio partecipato fosse scarsa la presenza degli stessi fautori delle inutili riforme di questa Giunta: le piste ciclabili, l’area C, non hanno affatto risolto i problemi di traffico e di qualità dell’aria della città, pertanto sono risultate un inutile spreco di denaro pubblico, considerando poi, sottolinea, che sono “marchette” per i soliti amici degli amici.
La seconda parte della conferenza ha toccato più in profondità il tema di Expo e del futuro di Milano dopo la manifestazione; Davide Boni ha raccontato di come non si sia capito il tema centrale dell’esposizione universale e di come sia stata una sorta di “fiera alimentare” sponsorizzata dai soliti noti. Inoltre ha spiegato come i commercianti della città abbiano in realtà subito una importante flessione nel fatturato a causa dell’attrattiva a basso costo fornita da Expo (il biglietto serale costava 5 euro). Ora quindi, prosegue Boni, tocca andare oltre e capire cosa fare della struttura: l’idea del segretario provinciale, condivisa anche da Salvini, è che diventi un polo tecnologico/universitario ma del tutto milanese, senza ingerenze genovesi, dato che Milano ha la capacità di essere ancora il motore trainante dell’economia italiana.
Posizione, quest’ultima, sostenuta anche da Gaetano Cavalieri, che nella sua pluridecennale esperienza di commercio internazionale ha potuto constatare di come all’Italia manchi una cultura della valorizzazione delle proprie risorse intellettuali, del proprio patrimonio artigianale e industriale che le ha permesso negli anni passati di essere una delle 7 nazioni più industrializzate. Una storia che ha radici lontane che affondano nel nostro patrimonio artistico e architettonico che è invidia per tutto il mondo. Da ultimo Cavalieri afferma che dire “prima gli italiani è giusto perché quando una famiglia è costretta a vivere in auto non è possibile che si garantiscano tutti i privilegi ad un immigrato”.
Nel suo breve intervento dovuto agli imprevisti impegni dovuti ai noti fatti di Parigi, Gallera ha invece sottolineato come sia necessario “riprendersi la città” e garantire un futuro migliore ai milanesi cambiando questa amministrazione proseguendo nel rispetto della legalità e della meritocrazia.
Angela De Rosa, per Sovranità, è tornata sulla questione Expo dicendo che “E’ difficile parlarne bene, ma anche parlarne male, perché si corre il rischio di essere tacciati di anti-italianità, anche se Sovranità, come dice il nome stesso, ha come valore fondante il recupero di questo sentimento di orgoglio nazionale” ed in particolare ritiene che nessuna delle nazioni partecipanti all’esposizione universale abbia realmente centrato l’obiettivo della manifestazione.
A questo punto è intervenuto Matteo Salvini, che ha voluto commentare quanto avvenuto ieri nella capitale francese sostenendo che ci troviamo in guerra e non bisogna avere paura di avere una reazione di orgoglio, che non passa attraverso le solite manifestazioni da social network ma che occorre, come Nazione, convocare tutte le potenze mondiali per intervenire là dove nasce il problema del terrorismo. A questo proposito ha sottolineato come l’unico Paese davvero attivo in tal senso sia la Russia a cui va l’onore al merito di aver agito in modo così efficace. Salvini ha proseguito il suo intervento dicendo che i clandestini non sono, ovviamente, tutti terroristi, e che l’Italia, ed in particolare Milano, forti della loro storia di accoglienza, deve restare una nazione aperta, ma con dei paletti ben precisi in modo che non si abbia una immigrazione selvaggia.
Ha concluso la mattinata l’intervento dell’On. Alberto Arrighi che ha toccato due punti fondamentali per nulla considerati dalle forze politiche di Governo: la questione dell‘immigrazione come una precisa volontà delle multinazionali e della grande finanza di abbassare i salari dei lavoratori europei sfruttando questa massa enorme di disperati che “lavorano a 2 euro l’ora come in Germania” in un quadro di una vera e propria “sostituzione dei lavoratori” che rende il lavoro precario e più concorrenziali ai fini del mercato globale; inoltre, tornando su Expo, ha affermato che il motivo reale del Protocollo di Milano sull’alimentazione sia aprire la strada al TTIP e quindi alla svalorizzazione e al livellamento delle eccellenze agro-alimentari italiane e europee, sottolineando inoltre che attraverso questo accordo si aprirebbe la strada ai prodotti Ogm che sino ad oggi sono stati tenuti lontani dai nostri mercati e che provocherebbero un effetto disastroso nella produzione agricola andando ad azzerare le diverse qualità di colture che si sono sviluppate in Europa ed in Italia. C’è stato anche spazio per uno sguardo al futuro ed Arrighi è stato ben chiaro in merito: con la Lega si può continuare questa nuova visione politica che porterà alla nascita di un vero fronte identitario e sovranista, ma con dei presupposti politici chiari:
non c’è spazio per chi promuove ancora i vecchi meccanismi fallimentari della politica. Arrighi ha terminato il suo intervento dando ragione a Ezra Pound in riferimento a quanto sta accadendo nel nostro Paese: “I politici sono diventati i camerieri dei banchieri”.
Paolo Mauri
1 commento
Buongiorno a tutti voi!
In merito alla fine di questo articolo: possibile che si dicano ancora certe castronerie riguardo agli OGM? Ma chi l’ha detto che fino ad oggi sono stati tenuti lontani dall’Italia?? Penso soltanto ai mangimi zootecnici, che poi vanno ad alimentare le nostre vacche da latte o i nostri vitelloni da ingrasso.. Credo sia l’ora di finirla con l’agitare questo spauracchio sugli OGM, senza nemmeno saper bene di cosa si parla. D’accordo la critica serrata alle Multinazionali e alle loro ingerenze assassine nell’economia nazionale. Ma credo ci sia bisogno di fare miglior chiarezza su certe questioni. Anzi, sarebbe auspicabile che proprio IL PRIMATO NAZIONALE, dedicasse al tema maggior spazio, di contro alle vulgate correnti, siano esse pro o contro gli OGM.
Saluti,
Sandro Righini