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Inizia sui banchi di scuola il tentativo di ridurre l’essere umano a un robot

by Alessandro Meluzzi
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Stop ai voti sotto al 4. La proposta arriva dall’Alto Adige, più precisamente dall’assessore provinciale alla scuola in lingua tedesca, Philipp Achammer: «Non danno agli studenti la possibilità di recuperare. A cosa servono se non a umiliare un ragazzo?». Proposta che ha subito suscitato forti dubbi sulla sua efficacia. «Attenzione a non far crescere nell’ovatta i nostri ragazzi. Se non li abituiamo ad affrontare le frustrazioni che nella vita saranno tante, facciamo il loro male», dice il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Anche dagli stessi docenti arriva la medesima risposta: il 70% non sarebbe d’accordo. In questo modo è come se il 4 fosse il nuovo zero, non ha senso.

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di marzo 2023

Anche la sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, ha dubbi sulla via altoatesina: «Io credo che i voti negativi non debbano mai spaventare o demoralizzare gli studenti. I docenti sono in grado di valutare anche le medie e le possibilità di recupero. Ricordo nel mio liceo tanti 2 nelle versioni, ma nessuno per questo faceva drammi. Il valore educativo non si determina togliendo i voti negativi, ma sapendo indirizzare lo studente verso i percorsi a lui più consoni».

Una scuola lontana dalla vita

Anche lo psicologo ed esperto di adolescenza Matteo Lancini si dice «favorevole» a una eliminazione dei voti bassi, «perché oggi i voti mortificano e non valutano». Lui abolirebbe anche i 9 e i 10: «Servono valutazioni serie, in cui si spieghino punti di forza e debolezza del singolo studente, su cui lavorare per migliorarsi e raggiungere gli obiettivi di apprendimento. Oggi i ragazzi e le famiglie sono interessati solo alla prova e al voto. Un sistema senza voti renderebbe più importante l’apprendimento e lo sviluppo delle competenze utili alla crescita, che dovrebbe essere il vero obiettivo della scuola».

Si parla allora di come questa proposta confermerebbe l’ipotesi che i giovani di oggi siano intoccabili, una generazione di «fiocchi di neve»: svogliati e abbattuti, ma difesi. Oggi, come dice Spinoza, viviamo nel mondo delle passioni tristi. Immaginate di trovarvi a…

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