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Da De Luca a Bersani: la vera seconda ondata è la farsa di giustizieri e bulletti

by Lorenzo Zuppini
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seconda ondata

Roma, 24 ott – Il significato del momento storico e di questa seconda ondata è tutto racchiuso in quel gesto grottesco di Vincenzo De Luca, l’esposizione della lastra ai polmoni malandati di un trentasettenne. È nello stile del personaggio e fa parte del suo repertorio, per cui non si tratta, alla fin fine, di una novità: l’esagerazione fine a sé stessa, il cabaret, il teatrino, il tono truce, la minaccia di provvedimenti infiniti come se in questo circo ormai lui fosse il domatore e i campani fossero le bestie indisciplinate.

Il numero delle violazioni durante lo scorso lockdown parlano di una nazione disciplinata che prese correttamente coscienza della gravità della situazione sanitaria. Nonostante ciò, De Luca si è sempre divertito a fare le sue intemerate prevedendo chissà quali violazioni dei protocolli sanitari e la conseguente repressione teatrale. Il lanciafiamme e amenità simili.

De Luca il giustiziere

Esistono nazioni in questo occidente in cui, se un governatore paventasse anche solo per scherzo l’utilizzo di misure tanto drastiche sulla popolazione, gli verrebbe ricordato a suon di calci nel sedere che egli è lì non per imitare Tex Willer ma per governare ordinatamente gli interessi convergenti dei consociati. Punto e basta. De Luca al contrario si è sempre divertito ad interpretare il giustiziere errante inviato direttamente dal cielo. Non vi è stata una volta in cui egli abbia citato, con rammarico, le libertà fondamentali violate dal governo e dalla sua giunta. È come se si stesse trattando di una condizione ormai accettata e digerita da chiunque, per la quale quel dittatorello in miniatura si diverte a spargere terrore pubblicizzando i referti medici privati di un privato cittadino, naturalmente senza proferir parola sulle clamorose mancanze della sua regione che, a otto mesi dall’inizio della pandemia, si ritrova coi ventilatori in lingua tedesca, bisognosa di proclamare al più presto un nuovo lockdown.

Ci mancava il bulletto Bersani

Ha fatto capolino martedì sera in tivù il buon vecchio Perluigi Bersani, sebbene abbia perso un’ottima occasione per tacere. Ha dichiarato, ghignando, che ai ristoratori sarebbe inutile dare il 50% del fatturato dello scorso anno poiché si tratta di una categoria di evasori, dunque l’importo sarebbe modesto e irrilevante. Qui probabilmente si tocca la vetta massima di sadismo della sinistra, perché solo un sadico può pensare di esternare un concetto così intrinsecamente stupido e superficiale in un momento storico in cui, a causa delle decisioni del governo, la ristorazione sta andando a gambe all’aria. E lo ha fatto con l’aria compiaciuta e distaccata del grande regolatore che coglie la ghiotta occasione per regolare i conti con le categorie detestate: lavoratori autonomi, imprenditori, gente che alza la proverbiale saracinesca e combatte con un fisco e una burocrazia infernali, il tutto per garantire stipendio e pensione anche ai bulli come Bersani.

Così il governo ci ha lasciato in balia della seconda ondata

È surreale, ma di fatto stiamo assistendo ad una scena impressionante: il governo bastona e i bastonati, dopo ogni legnata, si rialzano ammaccati ma forti della loro dignità e della loro libertà. Scade oggi l’ultimatum di Giuseppe Conte alle palestre: una settimana di tempo eppoi… Eppoi cosa, presidente? Non hanno chiaro che il limite è stato oltrepassato da tempo e la loro fraseologia codarda che riecheggia in tutt’Italia sta rendendo indigeribili i nuovi provvedimenti restrittivi che caratterizzeranno questo autunno. Ma non perché non si voglia collaborare con le istituzioni, piuttosto perché queste ultime hanno dato pienamente prova di non aver saputo minimamente fare la loro parte, lasciando la nazione in balia della seconda ondata.

Non è necessaria la lista delle mancanze, basta notare che l’Italia è esattamente nella stessa condizione di marzo scorso. Fatta eccezione per un certo numero di terapie intensive in più, le quali però spesso sono inutilizzabili e mancanti del personale necessario al loro funzionamento. L’unica novità rilevante è l’ospedale in Fiera a Milano dove verranno spediti i pazienti da tutt’Italia, anche da quelle regioni i cui governatori ghignavano alla faccia dei lombardi e di Fontana. Com’era la storia del lanciafiamme?

Lorenzo Zuppini

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1 commento

SergioM 25 Ottobre 2020 - 1:51

Bersani è il classico SCROCCONE che quando va al ristorante …..
NON PAGA , diamolo in pasto a Vissani !!!!!

Mi chiedo perchè ( ma è talmente OVVIO …) sti COGLIONI di sinistra ce l’ abbiano tanto coi ristoratori ,,,,,
il comparto da lavoro a 6/7 volte gli operai metalmeccanici ….

perchè NON sono iscritti alla CGIL ? non fanno parte delle Cooperative ,? NON votano PD ?
…. manco gli operai votano più PD …..

a fine 2019 pensavo di aprire un BAR ….. PER FORTUNA ho messo tempo per decidere e ….. ma QUANTI sono stati DANNEGGIATI da
questi IDIOTI al governo ?????? Se Briatore fonda un partito , mi sa che lo voto …..

Di Pulicenè deluca …. manco val la pena parlare ….. basta vedere i letti di
terapia intensiva ACCATASTATI in un seminterrato (immagini viste in TV)
a Napoli …..
certo i suoi compaesani STUPIDAMENTE l’ hanno rieletto !!!! e mò si lamentano …. jatevenne !!!!!

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