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Segre, la rivelazione: “Mai ricevuto 200 insulti al giorno”

by Ilaria Paoletti
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Liliana Segre

Roma, 11 nov – Liliana Segre vittima di odio online? E’ vero, peccato che l’odio sia aumentato esponenzialmente solo dopo l’articolo di Repubblica che denunciava la discriminazione sui social della senatrice, poi diventata simbolo e testa d’ariete della Commissione che ne riprende il nome. E dietro ci sarebbe una bieca strategia di marketing.

L’inchiesta di Termometro Politico

Lo svela in un’inchiesta per Termometro politico Nicolò Zuliani. Rifacendosi ai dati dell’Osservatorio sull’Antisemitismo italiano, Zuliani commenta: “Sabato 26 ottobre, su Repubblica, a firma di Pietro Colaprico è uscito un articolo intitolato “Liliana Segre, ebrea. Ti odio” Quegli insulti quotidiani online. All’interno cita un rapporto dell’osservatorio antisemita e sostiene che la Segre riceva 200 insulti al giorno. Il rapporto esce due giorni dopo e dice una cosa diversa; i dati si riferiscono al 2018, non al 2019. Gli episodi di antisemitismo sono 197 all’anno, non 200 al giorno“.

Altre vittime, meno “eccellenti”

“La scorta è stata data a Liliana Segre e non a Gad Lerner, a Parenzo, a Mentana o Fiano” commenta Zuliani “eppure la nostra Liliana nazionale non era presa più di mira di Gad Lerner”. Secondo i dati riportati da Zuliani, infatti, i giornalisti di origine ebraica come la Segre hanno ricevuto la medesima quantità di “insulti” sui social, se non maggiore. Eppure, non sono stati resi protagonisti di una crociata contro l’hatespeech.

“Una crociata farneticante”

Come osserva acutamente il giornalista, ciò che è scaturito dal primo articolo di Repubblica a firma di Colaprico “è stata  una decisione emotiva costruita su un articolo emotivo scritto sulla base di commenti emotivi concepiti da scimmie emotive che ora sono ancora più emotive, sono ancora più determinate nella loro crociata farneticante, che non è l’antisemitismo o il razzismo: è l’ego“.

L’impennata di “odio”

Secondo Zuliani, inoltre, prima dell’articolo in cui si denunciavano questi famosi “200 insulti al giorno” la Segre non riceveva affatto quell’attenzione sgradita sui social, mentre dopo sì, eccome: “Prima dell’articolo Liliana Segre non riceveva 200 insulti e non aveva bisogno di scorta” ora invece “è pure diventata un bersaglio per tutti quegli animali analfabeto-psicotici che se sentono profumo di cinepresa non esitano a fare le cose più turpi e immonde col sorrisetto ebete“.

La strategia dell’hatebaiting

“Si potrebbe dire che è procurato allarme” scrive Zuliani. , ma ripeto, non è questo il punto. Tutto ciò che è acccaduto farebbe parte di una precisa strategia di hatebaiting, termine coniato dal cosiddetto clickbaiting, ovvero fare titoli “esca” (accattivanti o fuorvianti) per far sì che l’utente social “abbocchi” e regali una visualizzazione al proprio contenuto: “Oggi pubblicare articoli di hatebaiting è la norma. Basta pubblicare belle donne, gente ricca e/o famosa, immigrati, ebrei, perché sotto appaiano due o tre commenti ripugnanti. Sulla pagina Facebook della testata i numeri si possono tranquillamente quintuplicare”, scrive Zuliani.

“Chi scrive articoli pensi alle conseguenze”

Il giornalista osserva come questo fenomeno dei commentatori di “odio” trovi radici nel paravento dell'”anonimato, non nella convinzione politica. Nel fatto che i loro autori sono persone frustrate dalla sensazione d’irrilevanza che hanno come unica valvola di sfogo un sacchettino di pietre da tirare a chi vedono come rilevante, ebrei o immigrati, destra o sinistra”. Ma non risparmia una critica anche a chi, in prima istanza, fu autore di un articolo sulla Segre di tale tenore: “E per la cronaca, questo dovrebbe valere anche per chi scrive articoli senza pensare alle conseguenze che avranno sulle persone, esponendole a rischi che prima di reinterpretare a la pénis du chien un report non correvano, e forse non avevano nemmeno bisogno di una scorta”.

Ilaria Paoletti

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9 comments

Sergio Pacillo 11 Novembre 2019 - 9:19

Come faccio a combattere l’odio, se dichiaro di non conoscere l’odio ?
Non è un semplice gioco di parole.

Reply
SEPP 11 Novembre 2019 - 11:30

La segre sembra la sorella gemella di mattarella. Cugini?

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rino 11 Novembre 2019 - 11:40

Ordinaria amministrazione per la mafia ebraica.

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jenablindata 12 Novembre 2019 - 4:07

sai che scoperta…
fino a quando i media non hanno montato il caso pur di avere qualcosa di cui sparlare,
il 99,9% degli italiani non sapevano nemmeno che esisteva,tanta era la sua invisibilità al senato:
ancora adesso…nemmeno cercando sulla rete,si trova un suo sospiro,un cenno di vita,
una riga legislativa,precedenti a questo caos sul nulla:
e adesso che parla,di cosa parla?
di mettere bavagli,per salvare status quo e politically correct,
chiaramente imboccata da gente che ha tutto l’interesse a mettere
a tacere il dissenso,con ogni mezzo.

fa bene fdl a portare avanti un referendum per abolire (tra le altre cose)
l’istituto dei senatori a vita:
sono completamente inutili a legiferare,
e servono soltanto a parare il sedere di chi li ha messi lì.

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jenablindata 12 Novembre 2019 - 2:42

non sono d’accordo con il tono del commento sopra,ma ne riconosco una buona dose di verità di fondo:
le razze esistono…
e contrariamente a quanto si pensa,le differenze non sono fuori,ma dentro:
se l’africa fosse in mano agli italiani,(e nonostante i nostri difetti)
adesso guiderebbe il mondo…
da tanto territorio,tante ricchezze e materie prime possiede.

evidentemente le differenze ci sono,
basta considerare che i primi esseri umani moderni si sono evoluti in quel territorio,
e quindi avevano un vantaggio enorme rispetto a coloro che hanno migrato decine di millenni fa,
stabilendosi poi nel resto del mondo:
quindi gli africani non sono gli ultimi arrivati,ma i primi.
come mai sono rimasti così indietro?
parlando dell’europa,
quando l’epoca coloniale è finita..
ci siamo ritirati e abbiamo lasciato mezzo continente in pieno sviluppo,nonostante lo sfruttamento:
che ne è stato di quella ricchezza?
nonostante molti neri dell’epoca sapessero leggere e scrivere,
(in un periodo in cui l’alfaberizzazione in italia passava intorno al 5 o 10%)
nonostante fossero impiegati nelle case,nelle fabbriche,nelle scuole,
negli ospedali,nella costruzione di strade,pozzi,ferrovie…
e nonostante le competenze che necessariamente avevano accumulato in merito,come mai quando gli europei se ne sono andati…
è andato tutto a catafascio?

SEGUE_____________________

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jenablindata 12 Novembre 2019 - 2:43

ops…sbagliato articolo. cancellare la risposta precedente

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Cesare 12 Novembre 2019 - 4:48

Le 197 offese all’ anno erano contro i vari Lerner, etc e quindi la Segre ne avrà ricevuti si è no una quarantina.Tra quaranta all’ anno e 200 al giorno (70 mila e piu’ all’ anno) c’è una bella differenza ma i media dei burattini dei banchieri stranieri che si sono comperati il paese e le sue aziende e banche ex pubbliche, banca d’italia compresa,non ne hanno sicuramente parlato mentre invece fanno la morale sulle ” fake news”!!!

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emma negri 12 Novembre 2019 - 5:36

Ciò che esiste, va analizzato

Reply
Gualdo Cattaneo, “Si cittadinanza a Jennifer Lopez, no alla Segre”: polemiche nel borgo umbro 21 Aprile 2021 - 7:13

[…] 21 apr – “Negate la cittadinanza alla Segre e la offrite a Jennifer Lopez”: polemiche a Gualdo Cattaneo, comune umbro, dove la maggioranza […]

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