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Sforbiciata al reddito di cittadinanza, scontro in Cdm: la spunta il centrodestra

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 29 ott – Tre ore di Cdm per l’ok alla legge di Bilancio con lo scontro su reddito di cittadinanza, rivisto e corretto: alla fine la spunta il centrodestra contro il M5S. Le continue truffe, con percettori del Rdc tra delinquenti, evasori totali e galeotti, andavano necessariamente arginate. Intanto sul fronte delle pensioni, dopo l’intesa nella maggioranza su Quota 102 per il solo 2022, i sindacati si spaccano. Infatti la Fiom a sorpresa ha annunciato uno sciopero di otto ore in data da definirsi creando problemi non solo a Fim a Uilm ma anche e soprattutto a Cgil, Cisl e Uil, finora rimaste compatte.

Scontro in Cdm sul reddito di cittadinanza: la spunta il centrodestra

Scontro sul reddito di cittadinanza, con i ministri del centrodestra che hanno chiesto la stretta, in particolare Renato Brunetta (Pubblica amministrazione) di Forza Italia. Al quale si è opposto il 5 Stelle Stefano Patuanelli (Agricoltura), contrario al taglio di cinque euro al mese dopo sei mesi per i beneficiari occupabili. Una misura insostenibile per famiglie che dovrebbero andare avanti con poche centinaia di euro al mese, secondo il M5S. Dal canto suo, Luigi Di Maio (Esteri), pur sostenendo la posizione di Patuanelli si è detto d’accordo con Brunetta sulla necessità di rafforzare i controlli preventivi. Alla fine, queste norme sono passate, come quelle che prevedono la perdita totale dell’assegno a partire dal secondo rifiuto a una offerta di lavoro. Anche su questo punto si è scatenato lo scontro tra i ministri. Poi però il leader M5S Giuseppe Conte, che aveva telefonato al premier Mario Draghi durante il Cdm per provare a difendere il Rdc, si adegua. Brunetta invece mette il cappello sui risparmi ottenuti con la sforbiciata: serviranno per la riduzione delle tasse.

Ecco come cambia il Rdc

Nel dettaglio, il Rdc rivisto e corretto prevede un meccanismo a calare: dopo i primi sei mesi l’assegno subirà un taglio di cinque euro al mese. Con una sforbiciata totale che ammonterà a 60 euro, ossia il 10% della prestazione totale. Così come attualmente accade (con una percentuale del 3%) per Naspi e Discoll, gli attuali sussidi di disoccupazione. Nella bozza si precisa però che la misura si applica solo agli occupabili, cioè i soggetti tenuti all’obbligo di accettare le offerte di lavoro. Sono esclusi dal taglio i nuclei con bimbi sotto i tre anni o con disabili gravi o non autosufficienti. La riduzione inoltre non si applica a chi riceve meno di 300 euro. Il taglio viene sospeso quando almeno un componente del nucleo inizia a lavorare. Infine, sale il rifinanziamento della misura bandiera del M5S (un flop sul fronte dell’occupazione), dagli 800 milioni previsti a un miliardo, per coprire l’incremento della platea dei beneficiari.

Giro di vite sui controlli

Chi prende il Rdc deve stare in campana: il lavoro offerto adesso può essere anche a tempo determinato, fino a 80 chilometri da casa, part time, in somministrazione per almeno tre mesi e ovunque in Italia per i contratti stabili. E al secondo rifiuto – come detto -, stop all’assegno. Per quanto riguarda la stretta sui controlli si allarga il numero dei reati per cui la revoca del sussidio è automatica. Gli elenchi dei beneficiari saranno inviati al ministero della Giustizia per la verifica della presenza di condannati definitivi. Senza la dichiarazione di immediata disponibilità all’impiego la domanda sarà considerata incompleta e quindi respinta. Mentre i Comuni dovranno effettuare controlli anagrafici, di residenza e di soggiorno, preventivi e successivi entro 90 giorni dall’ok al Rdc. Se non lo fanno rischiano di finire sotto inchiesta per danno erariale. 

Draghi: “Il sistema precedente non ha funzionato, ma lo spirito va mantenuto”

Draghi è molto chiaro, su questo punto. “Il reddito di cittadinanza deve essere esente da abusi e dall’altro lato non deve essere di intralcio al buon funzionamento del mercato del lavoro. Servono controlli diversi e dettagliati, controlli molto più precisi, che saranno ex ante”, spiega nella conferenza stampa al termine del Cdm. Serve un “sistema di controlli che assicuri anche l’obiettivo che per gli occupabili non sia un ostacolo all’accettazione della proposta di lavoro, a differenza che in precedenza”, chiarisce il premier. “Perciò abbiamo graduato la perdita del reddito quando si accetta l’offerta. Il problema è come controllare prima che arrivi il décalage, su questo stiamo ragionando. Il sistema precedente non ha funzionato, ma lo spirito va mantenuto, è diverso da un sussidio di disoccupazione che io condivido, sta allo Stato controllare”, conclude.

Le altre misure approvate vanno dal fisco alla sanità, dagli investimenti pubblici alle politiche sociali (qui il comunicato di Palazzo Chigi).

Pensioni, sindacati spaccati

Sul fronte delle pensioni c’è tensione tra i sindacati. La decisione della Fiom di annunciare autonomamente uno sciopero piomba alla vigilia di un incontro con la Fim e la Uilm, fissato per questa mattina, che con ogni probabilità salterà. Inoltre i “compagni” metalmeccanici della Cigl entrano a gamba tesa rispetto al vertice che i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, hanno concordato per domani. La mossa della Fiom è un problema per Landini. Anche se alla fine probabilmente le confederazioni si accorderanno su una mobilitazione che non preveda lo sciopero generale. Ipotesi che non vedrebbe l’adesione di Cisl e Uil. Pertanto è probabilissimo che la Fiom si ritroverà isolata.

Adolfo Spezzaferro

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Ultime notizie 6 Novembre 2021 - 8:53

In Italia si tolgono euro per il RdC, ma non si toccano pensioni rubate, false pensioni di invalidità,posti di lavoro solo per raccomandati,casse integrazioni eterne,stipendi rubati nella politica, baby pensionati che da quaranta anni riscuotono pensioni per non aver mai lavorato… ecc ecc ecc….

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