La pandemia ci ha fatto rendere conto di alcune importanti modifiche dei paradigmi di comunicazione e sanità nel mondo occidentale. Il tema è di primaria importanza, soprattutto quando questi due mondi si incontrano. Se io, invece di avere 67 anni, ne avessi avuti 27 e avessi dovuto fare il mio primo concorso per diventare professore associato, di aiuto ospedaliero, avrei potuto dire sulla Pfizer le cose che ho detto in questi mesi, in questi anni? No. Forse, nella mia follia, l’avrei anche fatto a 27 anni, ma è fuori di dubbio che oggi, siccome queste stesse centrali di potere decidono le carriere universitarie, le carriere ospedaliere, le carriere politiche, bisogna essere dei pazzi masochisti per mettersi contro questo potere.
Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di maggio 2023
Alla base della scienza, della clinica, c’era anche la concorrenza, ma anche la concorrenza di punti di vista, di vedute, non soltanto di punti di vista teorici, teoretici e scientifici. Perché una delle grandi preoccupazioni della vecchia medicina e della vecchia bioetica, della vecchia medicina legale, era il cosiddetto reato di comparaggio.
Sanità allo sfascio
Che cos’era il comparaggio? Era il fatto che il vecchio legislatore pensava che il medico e il farmacista non dovessero mettersi d’accordo. Oggi c’è un unico protocollo imposto dallo Stato che dice che cosa si deve fare e cosa non si deve fare. Viene meno la concorrenza, il dibattito, la libertà, perché entriamo in una cosa che la vecchia società capitalista aborriva e la nuova società capitalista del controllo invece impone, che è il monopolio, il totale monopolio dell’informazione, della cultura, della salute. Alla fine quello che emergerà sarà un figura secondo me nuova, che sarà quella dell’avvocato difensore in medicina. Una signora viene da me mentre aspettavo e mi dice: «Sa, mia mamma deve farsi l’intervento per la protesi del ginocchio, hanno detto che deve firmare perché forse dovrà essere trasfusa. Mia mamma ha paura perché non si è vaccinata. Ha paura che gli trasfondano il…
2 comments
A traino della invasività bancaria c’è sempre stato il sottosistema assicurativo, sempre privato, che ha trovato la chiave di volta per scardinare anche in questo settore. Quando arrivano gli avvocati, ci sono anche quelli della controparte e il latitante comunque operativo (sic) resta lo Stato !
Bravo.Purtroppo è proprio cosi.