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Valditara imbarazzante: cede al ricatto dell’Anpi e li supera in antifascismo

by Michele Iozzino
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Valditara

Roma, 19 sett – È bastato davvero poco al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per cedere al ricatto dell’Anpi: una lettera aperta e ha già fatto marcia indietro. Non contento, per penitenza si è subito affannato in una rituale professione di fede antifascista: “I valori resistenziali devono essere patrimonio di tutti”. L’oggetto del contendere? Il rinnovo del protocollo fra Miur e Anpi.

L’appello dell’Anpi per il rinnovo del protocollo con il Miur

Se c’era chi si chiedeva se Valditara sarebbe riuscito a reggere fino a giovedì, ovvero alla scadenza naturale dell’accordo con l’Anpi, ecco la risposta: non ha retto nemmeno un giorno. Nella giornata di ieri era emerso l’appello al presidente della Repubblica Mattarella e al presidente del Consiglio Meloni da parte di Gianfranco Pagliaruolo, presidente nazionale dell’Anpi. Nella lettera, Pagliaruolo si lamentava del silenzio del ministero intorno al rinnovo del protocollo d’intesa che lega Miur e Anpi dal 2014. Protocollo che permette all’Anpi di tenere lezioni nelle scuole e che, avendo valore triennale sarebbe, scaduto nel mese di settembre. Nonostante la pretesa di “pluralismo culturale” sbandierata da Pagliaruolo, è invece evidente la natura fortemente ideologizzata e parziale dell’Anpi, basti pensare alla continua opera di revisionismo e negazionismo su un tema come quello delle Foibe.

La marcia indietro di Valditara

Insomma, che l’accordo tra Anpi e Miur cadesse nell’oblio non era cosa da far strappare i capelli a nessuno (tranne evidentemente che alla stessa associazioni di partigiani). A non pensarla così è però il ministro Valditara, che ha fatto suo il “rammarico” di Pagliaruolo e rilanciato: “Si rilassino i professionisti della polemica politica. I valori dell’antifascismo sono anche i miei e la Resistenza è un valore prezioso. Il ministero è impegnato a costruire una convenzione che coinvolga tutte le associazioni partigiane, perché la Resistenza non è monopolio dell’Anpi e i valori resistenziali devono essere patrimonio di tutti”. In altre parole, all’anacronistico antifascismo dell’Anpi Valditara ha risposto con ancora più antifascismo, per poi ribadire: “Per essere ancora più espliciti la Resistenza non l’hanno fatta solo i comunisti, ma anche i cattolici, i liberali, gli azionisti e perfino i monarchici. Dunque, ci sarà una convenzione per far conoscere l’importanza della Resistenza nelle scuole, ma con tutte le associazioni partigiane e non con una soltanto”. In fondo nulla di troppo sorprendente per chi vorrebbe “rovesciare l’impostazione della riforma Gentile”.

Michele Iozzino

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