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Renzi, Fiano e il fascismo. Il messaggio è: “O votate noi o siete fuori legge”

by Eugenio Palazzini
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Roma, 10 lug – Alla Camera si vota il ddl che propone l’introduzione dell’articolo 293 bis del Codice penale per “definire e ampliare” i reati già previsti dalla Legge Scelba del 1952 e da quella Mancino del 1993. Ideatore e firmatario, il probo deputato antifascista Emanuele Fiano. Su quanto questa proposta di legge sia assurda e liberticida avevamo già detto in precedenti pezzi pubblicati su questo giornale (qui e qui)

Stamani Fiano, intervistato da Repubblica, si è espresso così sul ddl: “Arriva tardi questa legge sì, ma nel momento giusto per risvegliare le coscienze. Noi continuiamo a sottovalutare un contesto altamente infiammabile come quello del disagio sociale e della reazione all’emergenza immigrazione“. In pratica il parlamentare Pd ammette candidamente di aver ideato una legge ad hoc per impedire ad una precisa parte politica di esprimere un pensiero opposto al suo sull’immigrazione e sulle questioni in cui la sinistra italiana non riesce ad essere minimamente popolare. Il disagio sociale è infiammabile, secondo Fiano. Tradotto: siamo incapaci di fornire risposte ai problemi dei cittadini ergo evitiamo che i cittadini possano ribellarsi.

Nell’intervista rilasciata a Repubblica il parlamentare Pd prosegue poi imperterrito: “ La legge Scelba prima e quella Mancino dopo hanno di fatto previsto che nel nostro ordinamento repubblicano ci siano dei limiti all’espressione di opinioni”. La Costituzione italiana ci dice esattamente il contrario, la stessa carta che non può essere messa in discussione da una qualunque legge ordinaria. Chissà se Fiano, paladino della riforma costituzionale renziana (poi sonoramente bocciata dai cittadini) non intenda mettere mano anche all’art. 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Per poi magari fare il grande salto e proporre una modifica persino alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo in nome dell’antifascismo. Art. 19: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione”.

Ovviamente secondo Fiano è tutto discutibile, la sua personalissima interpretazione è: “Esprimete l’opinione che volete basta che sia identica alla mia”. Stiamo esagerando? Neanche per sogno. Ci atteniamo sempre alle parole del parlamentare del Partito Democratico (ancora non ha cambiato nome): “La crisi economica e la questione dei migranti sono il terreno di coltura per le idee neo fasciste e di estrema destra e razziste”. Come a dire: non essendo in grado di esprimere noi democratici idee che piacciono al popolo, impediamo al popolo di esprimere idee che non piacciono a noi. Non essendo noi in grado di fornire soluzioni alle problematiche legate ad immigrazione e crisi economica, evitiamo che il popolo possa votare qualcun altro che idee a riguardo ce l’ha eccome. Sembra una supercazzola sulla libertà, in realtà è quanto non solo Fiano sostiene ma addirittura pretende che gli altri seguano alla lettera.

In commissione Affari costituzionali, intanto, i rappresentanti del M5S hanno depositato un documento che definisce il ddl «liberticida» perché calpesta la libertà di opinione. Almeno su questo i pentastellati hanno detto l’unica cosa sensata, e ovvia, che c’era da dire sulla questione. Renzi non ha perso tempo per replicare con una bischerata delle sue: “Liberticida era il fascismo non la legge sull’apologia di fascismo”. Ovvero secondo l’ex premier è più democratico negare la possibilità di esprimere un’idea piuttosto che esprimerla. Ecco allora che per evitare fraintendimenti e perseverare nel cerchiobottismo è arrivata l’uscita di Vittorio Ferraresi, parlamentare Cinque Stelle: “Per noi l’antifascismo è un valore, per il Pd uno spot”. Per non farsi mancare nulla in termini di assurdità però, è arrivato puntuale l’intervento di Renato Brunetta di Forza Italia. Secondo il parlamentare berlusconiano la proposta di Fiano è giusta ma lui introdurrebbe anche l’apologia di comunismo. Una gara sul fronte liberticida talmente avvilente che la penna di Orwell alzerebbe bandiera bianca. Sempre che non vogliano mettere fuori legge persino i colori.

Eugenio Palazzini

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1 commento

Fabrice McFab 11 Luglio 2017 - 9:36

A Emanuele Fiano che è fieramente ebreo, ideatore e firmatario di una legge liberticida del genere gli si dovrebbe chiedere la seguente domanda!!

DOMANDA:

ma se per ipotesi un ebreo italiano ( o un ebreo francese, tedesco residente in Italia ) molto filo israeliano a casa sua avesse invece cimeli e ritratti di David Ben Gurion, padre di Israele e protagonista in assoluto di pulizia etnica con metodi di violenza inaudita e nessuno gli direbbe niente e allora perchè invece a un italiano cattolico o laico che tenga in casa ritratti e cimeli fascisti se beccato si prende subito due anni di galera?

Insomma, due pesi e due misure, Cui Prodest??

Ma d’altronde Emanuele Fiano è stato anche in prima linea per far approvare nel 2016 il DDL sul reato di negazionismo!!

Insomma, ci ha preso gusto………!!!

Cordiali saluti.

Fabrice

1PS digitare sul vostro motore di ricerca preferito:

Ben Gurion, padre di Israele massacrate donne e bambini Libreidee

2PS “Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare”, Voltaire

3PS in USA la lobby ebraica è potentissima da ormai un sacco di anni, l’Italia è stata ed è ancora una colonia europea degli USA e allora come conseguenza logica, gente come Fiano & Company spadroneggia in Italia senza che nessuno abbia le palle per dire le cose come invece stanno in realtà!!

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