Roma, 18 lug – “L’italianità è un punto fondamentale nel futuro” di Alitalia. La compagnia aerea tornerà “di bandiera” con il 51% “in capo all’Italia e con un partner che la faccia volare”. Lo assicura il ministro per i Trasporti Danilo Toninelli, che denuncia “i danni straordinari compiuti da manager spesso dipinti come molto efficienti“. “Stiamo analizzando – ha spiegato il ministro 5 Stelle – tutte le informazioni economiche e finanziarie per individuare i responsabili della situazione attuale. Sono in corso da parte di questo governo le interlocuzioni necessarie per assicurare un futuro a questa azienda per tutelare al meglio le esigenze dei lavoratori e del gruppo”.
Per quanto riguarda il partner di Alitalia, Toninelli non si sbilancia sui nomi di eventuali compagnie o cordate interessate, su tutte Lufthansa, ma ribadisce: “Non parlo di eventuali partner, ma parlo del fatto che gli investitori avranno la missione di far volare gli aerei e non altro“.
Insomma, Alitalia a quanto pare tornerà italiana. Impegno ribadito anche dal “principale” di Toninelli, il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio: “Mi spenderò in prima persona con tutti i player internazionali per trovare un futuro ad Alitalia. Sono in corso da parte del governo tutte le interlocuzioni necessarie per assicurare un futuro all’azienda e tutelare i lavoratori”.
Belle parole, che lasciano ben sperare per un asset strategico che negli ultimi anni è stato gestito in maniera a dir poco vergognosa. Ora attendiamo i fatti.
Adolfo Spezzaferro
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Ma che vuol dire “[…] gli investitori avranno la missione di far volare gli aerei e non altro […]“?
Alitalia da sola basta già a farli “Volare” gli aerei…
Che significa: “Non altro”? Quale “Altri” dovrebbe esserci?