Milano, 6 giu – Dopo le polemiche, le liste di proscrizione ad opera di Raimo e Co. e infine l’esclusione di Altaforte dal Salone del Libro di Torino, arriva la dura presa di posizione della casa editrice, che procederà giudizialmente nei confronti del Salone del Libro.
“Danni economici e di immagine”
Lo ha annunciato poco fa proprio la casa editrice sovranista, che prima ha visto il proprio stand “spostato” in un’area più sicura della manifestazione e poi è stata ingiustamente esclusa dalla kermesse culturale torinese nonostante il sostegno di molti appartenenti al mondo culturale e politico italiano (Vittorio Sgarbi, Giampaolo Rossi del Cda Rai, Giorgia Meloni), dalla sua pagina Facebook: “Sca2080 srr, titolare del marchio Altaforte Edizioni, comunica di aver dato mandato al proprio legale di procedere nei confronti di Salone del Libro srl, gestore della manifestazione “Salone del Libro” di Torino”. L’intento è chiaro: ottenere una il risarcimento per “danni economici”, ma non solo. Nel comunicato della casa editrice, estromessa dalla manifestazione per le polemiche sorte attorno al libro-intervista della giornalista Chiara Giannini Io sono Matteo Salvini, si dà notizia che si intende procedere giudizialmente anche “per la grave lesione all’immagine culturale e commerciale della casa editrice, provocati dalla illegittima decisione di estromettere Altaforte Edizioni dalla partecipazione al Salone del Libro 2019, dopo che ne erano stati accettati la domanda di partecipazione ed il pagamento del canone richiesto”.
“Evidenza mediatica negativa”
Si legge ancora nel comunicato di Altaforte, che nonostante l’ostruzionismo subito ha visto il libro “incriminato” schizzare tra i più venduti di Amazon nei giorni seguenti al bailamme mediatico: “La vicenda ha determinato una evidenza mediatica fortemente negativa nei confronti della casa editrice, del suo crescente ruolo nell’ambito dell’editoria non omologata, della sua produzione e degli stessi autori dei libri pubblicati”. Poco dopo la notizia dell’esclusione causa “censura antifascista” dal Salone del Libro, Altaforte organizzò una presentazione presso l’Hotel Golden palace di Torino dello “scandaloso” Io sono Matteo Salvini. In tale occasione, anche il legale di Chiara Giannini, l’avvocato Elisabetta Aldrovandi, dichiarò la propria intenzione di non arrendersi di fronte a questa ingiustizia: “Abbiamo già presentato diffida formale contro il Salone del libro per il danno da perdita di chance subìto in seguito all’esclusione della casa editrice dalla manifestazione, addirittura a 24 ore dall’apertura. Regione e Comune non c’entrano, il contratto stipulato era con Salone del libro Srl”.
Ilaria Paoletti
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[…] di Io sono Matteo Salvini, generando un dibattito che si è protratto per settimane. E ora, dopo la richiesta di risarcimento formulata da Altaforte, arriva anche l’affondo della Giannini a […]
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[…] già si intravedono le prime crepe. La battaglia è già cominciata. Basta pensare alla vicenda di Altaforte al Salone del libro di Torino. La sinistra, cioè, si sente minacciata. Puoi toglierle i voti e il consenso, ma la cultura non va […]
[…] il riferimento di Baldini a una fumosissima «razza europea». Ma la cosa non stupisce: dopo il caso Altaforte la sinistra immigrazionista sta tentando di censurare tutta la cultura non conforme, stilando un […]