Roma, 29 mar – Sostegni economici da elemosina, quelli del governo per quanto riguarda bollette, agevolazioni delle imprese e, in generale, tasse. Non si va oltre un ammontare complessivo di 4,9 miliardi di euro per settori dell’economia che ne necessiterebbero come minimo 4 o 5 volte tanto. Il governo Meloni è in questo esattamente come il governo Draghi, probabilmente per una questione strutturale ma che in ogni caso ci interessa molto poco, vista la situazione.
Sostegni economici da elemosina: ecco il contenuto del Dl
Il Consiglio dei ministri approva le misure a sostegno delle famiglie, come riporta l’Ansa. Ma il contenuto quasi sempre è assai povero. Così i sostegni economici previsti risultano l’ennesima elemosina, ora contro il caro energia ora contro il caro vita in generale che sia. Si parte dall’Iva al 5% per quanto riguarda il gas, prevista per il trimestre che va dal 1 aprile al 30 giugno 2023, abbassata proprio per tenere basse le quotazioni. Si prosegue con il cosiddetto “bonus sociale” sia su luce che su gas che sarà anch’esso prorogato fino a giugno, esclusivamente per le famiglie con Isee fino a 15mila euro. Poi c’è un “contributo di compensazione” alle spese di riscaldamento per tutti i cittadini, senza limiti di reddito, dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023, ma con dei criteri di assegnazione basati sul risparmio praticato. Permangono i crediti di imposta per le imprese (dal 40 al 45%) che nel primo trimestre di quest’anno abbiano visto un incremento di luce e gas superiore al 30%, ma non è difficile intuire quanto sia una “misura fantasma”, visti gli andamenti positivi di entrambe (soprattutto del gas) nei primi mesi dell’anno, a differenza del disastro avvenuto nel 2022.
La lotta al “cibo sintetico”
Per andare oltre i sostegni economici da elemosina, bisogna semplicemente parlare di altro. Forse l’unica cosa veramente interessante approvata dal Consiglio dei ministri è il disegno di legge contro il cibo sintetico: nella fattispecie, contro la produzione degli alimenti sintetici. Prodotti che possono produrre “ingiustizie sociali” secondo il governo, “in una società in cui i ricchi mangiano bene ed i poveri no. Non c’è un atteggiamento persecutorio ma di forte volontà di tutela”, come ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Il quale ha anche aggiunto di un possibile “maggiore rischio di disoccupazione”, affermando le intenzioni dell’esecutivo di “tutelare la salute pubblica”. Sul tema è intervenuto anche il ministro della Salute Orazio Schillaci: “È una legge che si basa sul principio di precauzione perché oggi non ci sono studi scientifici sugli effetti dei cibi sintetici. Ribadiamo il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio della nostra nazione e della nostra cultura agroalimentare che si basa sulla dieta mediterranea”.
Alberto Celletti