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Assembramenti, arriva la stretta del Viminale. “Più controlli e chiusure”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 10 nov – In arrivo una ulteriore stretta nei controlli per far rispettare le restrizioni anti-contagio del Dpcm in vigore fino al 3 dicembre. Ieri infatti è stata inviata ai prefetti la circolare del capo di gabinetto del ministero dell’Interno Bruno Frattasi per intervenire in modo efficace e tempestivo sulla prevenzione degli assembramenti. La circolare arriva a seguito dell’elevato numero di assembramenti registrato su tutto il territorio nazionale nell’ultimo fine settimana e anche per contrastare chi non rispetta l’obbligo di utilizzo delle mascherine. Lo rende noto il Viminale, che chiede di convocare in via d’urgenza i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica. Obiettivo: programmare controlli più serrati e concordare con i sindaci l’utilizzo degli strumenti per contrastare gli assembramenti, in vista dei prossimi weekend.

Ancora misure anti-assembramento

A tal scopo si esortano i prefetti ad adoperarsi per l’applicazione delle misure indicate nell’ultimo Dpcm sull’interdizione di strade o piazze della movida cittadina che, come specificato con la circolare del 20 ottobre 2020, può anche avvenire attraverso il contingentamento degli accessi. Opzione che però fa il paio con la possibilità – indicata in una più recente circolare – di chiudere le aree più trafficate dai pedoni anche per l’intera giornata. Il Viminale per l’appunto richiama ”ai fini di una più efficace prevenzione degli assembramenti, la possibilità per i sindaci di far ricorso alla chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”.

“Riunioni dei Comitati per il monitoraggio dell’applicazione delle misure anti-contagio”

Le riunioni dei Comitati inoltre, si legge nella circolare, “costituiranno occasione per ogni utile confronto, anche in considerazione della funzione generale di monitoraggio dell’applicazione di tutte le misure anti-contagio, demandata ai prefetti dal Dpcm del 3 novembre scorso”. La direttiva chiede infine ai prefetti ”di voler far conoscere” al gabinetto del ministero dell’Interno ”l’esito delle riunioni e le eventuali criticità in quella sede emerse, informandone contestualmente il Dipartimento della pubblica sicurezza”.

Adolfo Spezzaferro

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