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Brexit fatale, Theresa May lascia. L’annuncio: “Dimissioni il 7 giugno”

by Adolfo Spezzaferro
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Londra, 24 mag – “Mi dimetterò come leader del Partito conservatore il 7 giugno“. Da Downing Street la premier britannica Theresa May annuncia le sue dimissioni, anticipando che l’iter per la scelta del suo successore inizierà la settimana successiva. Per lei “resterà sempre fonte di profondo rammarico” il fatto “di non aver potuto attuare la Brexit”. “Ho fatto del mio meglio” per riuscirci, sottolinea. E in effetti la leader dei Tory non ha lasciato nulla di intentato, compresa la trattativa (fallita) con il capo dell’opposizione, il laburista Jeremy Corbyn. Toccherà “al mio successore” guidare il Regno Unito verso l’attuazione della Brexit, aggiunge la May nel suo discorso. E per farlo “dovrà cercare consenso in Parlamento”, sottolinea la leader conservatrice. Alla fine, la May non riesce a trattenere le lacrime: servire il Regno Unito come primo ministro è stato “l’onore della mia vita”. Prima di tornare nei suoi uffici di Downing Street, la May si è anche detta orgogliosa di essere stata la seconda leader donna del Regno Unito dopo Margaret Thatcher: “La seconda premier donna, ma sicuramente non l’ultima“.

Le pressioni dei Tory

Secondo il Times, già nella serata di mercoledì avrebbe respinto il tentativo di costringerla ad abbandonare il suo incarico da parte dei settori del governo e del Partito conservatore contrari al nuovo piano per la Brexit. A far scattare la nuova rivolta all’interno del governo erano state le modifiche al piano per la Brexit annunciate dalla premier, in particolare la possibilità di indire un nuovo referendum. In polemica con la May si è dimessa dal governo Andrea Leadsom, la responsabile dei rapporti con il Parlamento, contraria al nuovo piano per l’uscita dalla Ue.

Johnson: “Ora facciamo la Brexit”

“Grazie per il tuo stoico servizio al nostro Paese e al Partito conservatore”. Così il principale contendente alla guida dei Tory e del governo britannico, Boris Johnson, saluta le dimissioni della May, di cui è stato fiero rivale. Su Twitter, l’ex ministro degli Esteri ha definito il discorso della premier “molto dignitoso” e ha lanciato un appello: “Ora è tempo di seguire le sue esortazioni, unirsi e attuare la Brexit”.

Adolfo Spezzaferro

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[…] è l’ammonimento di Jeremy Hunt, uno dei candidati alla successione della May (che darà le dimissioni il 7 giugno) nonché ministro degli Esteri. Boris Johnson, che quasi sicuramente sarà il nuovo leader dei […]

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Regno Unito, Farage sbanca (32%): è un secondo referendum pro Brexit 31 Gennaio 2020 - 1:02

[…] è l’ammonimento di Jeremy Hunt, uno dei candidati alla successione della May (che darà le dimissioni il 7 giugno) nonché ministro degli Esteri. Boris Johnson, che quasi sicuramente sarà il nuovo leader dei […]

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