Come anticipato dalle colonne de IlPrimatoNazionale, è stato necessario attendere l’esposto dei Corsari e l’esito della nuova decisione del giudice sportivo per giungere a una sentenza definitiva. Occorreva, infatti, un secondo grado di giudizio per accertare l’esatto svolgimento dei fatti, andando oltre quanto scritto dall’arbitro nel referto redatto in quei momenti concitati. La sentenza parla in maniera inequivocabile di comportamento antisportivo da parte degli All Reds, con una violazione degli articoli 7 e 13 del Regolamento Attività Sportiva secondo i quali “hanno diritto di accedere al recinto di gioco i giocatori che disputano la gara e la squadra ospitante deve assicurare la regolare effettuazione della partita e tutelare l’incolumità degli atleti prima, durante e dopo la gara”.
Nel referto si legge ancora che “L’impossibilità per i Rugby Corsari di accedere all’impianto sportivo, determinata dai sostenitori della squadra ospitante, costituisce una causa di forza maggiore. pertanto, ai sensi dell’art. 25 del Regolamento Attività Sportiva, la mancata presenza in campo non è suscettibile di sanzione”. L’ultima osservazione del giudice, l’avvocato Sassoli, è rivolta al direttore di gara, e riguarda “l’anomalo comportamento dell’arbitro, che non ha percepito la reale situazione di pericolo per l’ordine pubblico”. Con buona pace degli All Reds, dei loro sostenitori e di chi aveva esultato per la prima sentenza, anche i “fascisti” potranno continuare a giocare a rugby, com’era ovvio che fosse.
Francesco Pezzuto
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