Roma, 29 ott – Ma qualcuno si ricorda ancora di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone? A conferma di come buonismo e sottomissione non siano atteggiamenti convenienti, arriva la notizia di questi giorni secondo cui il ministro della Difesa indiano A.K.Antony abbia sospeso il pagamento per i 12 elicotteri che Agusta Westland avrebbe dovuto fornire a New Dheli, affare dell’ordine di 556 milioni di euro.
Oltre al danno è arrivata dunque la beffa: perché incurante delle perizie tecniche, del parere degli esperti e di numerose proteste da parte di associazione e cittadini il nostro governo ha distrutto quel poco di dignità e credibilità internazionale e per non doversi vergognare pubblicamente di fronte ai propri elettori ha deciso di far cadere l’oblio sulla vicenda.
Ci siamo dimostrati buoni, accondiscendenti e succubi di ogni richiesta proveniente da New Delhi o Bruxelles nel tentativo di risolvere la questione senza perderci troppo, ma cosi non è stato. I nostri soldati sono ingiustamente detenuti in India da più di venti mesi, sottoposti ad un processo interminabile ed affetto da interessi e pressioni di varia natura che potrebbe anche terminare con una condanna a morte. Infatti, nonostante questa possa sembrare una situazione remota, il ministro degli Esteri Emma Bonino ha più volte denunciato questa possibilità.
Inoltre, incuranti della crisi economica nazionale e dei tanti italiani in seria difficoltà il nostro governo ha deciso di fornire come risarcimento, ammettendo di fatto la propria colpevolezza, 190 mila dollari alle famiglie dei pescatori uccisi. Prassi quantomeno insolita ma soprattutto irrispettosa verso il proprio elettorato già gravemente vessato da tasse e balzelli nel tentativo di colmare il baratro debito pubblico.
Cesare Dragandana