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Chieti, ennesima storia di violenza in famiglia. Adolescente musulmana picchiata perché vuole essere libera

by admin
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donna stuprata immigrato

Chieti, 9 dic – Troppo occidentale, giù botte. L’abbiamo scritto molte, troppe volte. Purtroppo un’altra storia di violenza tra le mura di casa che riguarda immigrati musulmani. Risorse, come direbbero i boldriniani più convinti. Questa volta è successo a Chieti, dove una ragazza di 17 anni veniva sistematicamente picchiata dalla sua famiglia albanese perché voleva vivere come tutte le altre sue coetanee.

Eppure questi immigrati si pensava fossero persone integrate nella vita italiana, e che seguivano usi e costumi di casa nostra. Invece non è stato così. I genitori, entrambi sulla quarantina, avevano due figli. Il maschio si poteva comportare come un adolescente qualsiasi, e fare quindi tutto ciò che desiderava. Alla figlia femmina, invece, era proibito persino uscire e frequentare compagne di scuola dopo le lezioni. Sia mai che poi la giovane si abitui troppo a vivere in libertà, decidendo di se stessa e della propria vita. Per far capire alla ragazza chi comandava a casa, i genitori erano addirittura arrivati a picchiarla con il mattarello quando lei osava provare a ribellarsi e a chiedere spiegazioni ai no che riceveva. Né mamma né papà le dicevano che la costringevano a stare in casa perché la loro interpretazione della religione, l’islam, lo imponeva. Ma tutto concorreva a dirle che era perché essendo musulmani non volevano tradire l’osservanza più rigorosa alla loro religione. Ancor di più perché i divieti riguardavano solo la figlia femmina e non il maschio di casa.

Proprio il mattarello è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e la 17enne, dopo aver subito gli ennesimi no e le ripetute botte, non ce l’ha fatta più e si è sfogata a scuola. Prima ha raccontato tutto a un’amica e poi, visto che l’amica preoccupata ha riferito tutto agli insegnanti, anche con loro. I professori hanno raccolto il suo grido di aiuto e sono scattate le indagini. Lei è stata tolta alla famiglia, accolta in un luogo sicuro, e i genitori sono finiti sotto inchiesta.

Anna Pedri

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Raffo 9 Dicembre 2017 - 7:57

Solite schifezze , solita vergognosa censura sugli organi di stampa, il problema sono i fascisti non l’immigrazione selvaggia e brutale che ogni italiano deve subire grazie al pd e ai suoi complici…… auguro ogni bene a questa povera ragazza la cui unica colpa era quella di volersi divertire con le sue coetanee……dove sono le ipocrite femministe a senso unico……?

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Werner 9 Dicembre 2017 - 8:37

Il modello e lo stile di vita occidentale di oggi dovremmo essere noi europei stessi per primi a ripudiarlo, perché fondato sul libertinismo, la deresponsabilizzazione e la trasgressione. Tuttavia, loro, i maomettani, sono l’eccesso opposto e non possono pretendere di introdurre qua da noi le loro usanze. Purtroppo questo avviene in nome di un laicismo e di un indifferentismo, di cui coloro che oggi cianciano in continuo coi presunti valori dell’antifascismo e ci fracassano la mente, sono portatori.

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