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Conte: “Fisco iniquo, urge riforma. Carcere per grandi evasori”

by Ilaria Paoletti
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Lecce, 22 sett – Giuseppe Conte parla dal palco della Cgil a Lecce. Il premier sottolinea come sia necessario continuare a lavorare sul reddito di cittadinanza per evitare  la deriva nell’assistenzialismo. Secondo Conte vi è la necessità di una profonda riforma del fisco, del carcere per i grandi evasori e di un piano industriale per l’Italia con al centro l’ambiente.

Sistema fiscale iniquo e inefficiente

«Giudico il sistema fiscale iniquo e inefficiente. Dobbiamo arrivare a una disciplina organica che crei una vera alleanza tra il cittadino onesto e il fisco. Dobbiamo risistemare tutta la legislazione» dice Conte e aggiunge: «Siamo favorevoli a pene anche detentive per i casi di conclamata evasione, chi sbaglia deve pagare pesantemente». «Avremo due o tre anni per lavorare a questo disegno di risistemazione del fisco». E sui condoni dichiara: «Le definizioni agevolate per me sono una ‘una tantum’, i condoni non posso diventare parte integrante della disciplina fiscale».

Perseguire un Green New Deal

Dice dunque il presidente del Consiglio: «Stare chiusi nelle stanze di un palazzo senza confrontarsi con gli attori sociali è una iattura per un decisore politico. Sarebbe impensabile maturare le scelte per il bene del Paese senza un confronto». «Noi quest’anno vogliamo perseguire un Green New Deal per orientare, con progressività, il sistema produttivo verso una transizione ecologica“. E aggiunge: Vogliamo lasciare un Paese più sostenibile ai nostri figli e nipoti».

Rassicurare il sistema industriale

«Soprattutto nel Sud un arretramento industriale significa non recuperare più i posti: il governo deve assolutamente trovare tutti gli strumenti per fronteggiare le crisi aziendali. Dobbiamo rassicurare il sistema industriale. Delle volte è mancata la chiarezza sugli investimenti industriali. Non possiamo permetterci di affidarci ogni anno a segnali contradditori».

«Sul reddito di cittadinanza, che ha lasciato perplessi molti, dobbiamo continuare a lavorare perché sul piano attuativo la forza dello strumento è nel fatto di recuperare nel circuito lavorativo persone emarginate dal mercato del lavoro. Serve un contributo da parte delle Regioni e Anpal, deve servire per riqualificare professionalmente, per offrire opportunità. Possiamo ottenere molto se rilanciamo questi aspetti o rischia di essere una misura meramente assistenziale».

Ilaria Paoletti

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