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Contrasto al bullismo, la proposta di FdI: “Insegnare arti marziali a scuola”

by Alberto Celletti
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contrastare bullismo con arti marziali

Roma, 15 mar –  Contrastare il bullismo con le arti marziali. È questa la proposta del consigliere alle pari opportunità e alle politiche giovanili dell’ente antibullismo della Provincia di Novara, Annaclara Iodice, esponente di Fratelli d’Italia.

Contro il bullismo le arti marziali

Lezioni di krav maga, l’arte marziale usata dai servizi segreti israeliani, per contrastare i bulli. Un progetto che ha previsto dei corsi di formazione alla disciplina del combattimento, il cui scopo è “insegnare ad affrontare con grinta e sicurezza situazioni di prepotenza e predominanza da parte di coetanei sottolineando il valore psicopedagogico dell’autodifesa”. A beneficiare dell’iniziativa dovrebbero essere le scuole superiori, delle quali una soltanto, per ora, ha aderito. Si tratta di una scuola cattolica, il liceo dei Salesiani di Novara.

Le solite “sinistre” opposizioni

Ovviamente, a contestare il progetto non potevano esserci che esponenti del centrosinistra. Nella fattispecie, i consiglieri provinciali di minoranza, i quali hanno presentato un’ interrogazione per mezzo della quale sollevano dubbi sulla violenza dell’arte marziale, chiedendo se sia lo strumento migliore per “dare grinta e sicurezza a un ragazzo fragile vittima di bullismo”. “Sarebbe più utile destinare fondi a progetti preventivi di promozione di un clima culturale, sociale ed emotivo sano e riconoscere e condannare ogni forma di violenza e aggressività”, hanno poi aggiunto i consiglieri.

Alberto Celletti

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3 comments

Ggn 15 Marzo 2023 - 12:04

Ottima idea… Disciplina e autodifesa… Ovvio che il partito demoniaco insorge… Per loro la difesa è offrire il lato b.

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MASS 15 Marzo 2023 - 12:13

Fratelli di Aspen, invece di formulare proposte idiote, le arti marziali usatele per combattere le puttanate Green che ci arrivano dall’Unione Sovietica Europea.

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blackwater 15 Marzo 2023 - 4:28

con una esperienza pluri-decennale diretta nella pratica e nella conoscenza delle arti marziali,posso sostenere che questi corsi “usa e getta” non servono nè da un punto di vista pratico/operativo nè tantomeno da quello psicologico.

fermo restando che questa cosa del dove imparare a difendersi,non come scelta sportiva come era decenni fa,ma solo perchè si è voluto importare assurdamente degrado e delinquenza straniera,appare davvero come il chiudere la stalla dopo che i buoi sono tutti scappati…

il conflitto su strada così come a scuola si gioca al 90% sulla emotività e sulla tenuta piscologica della vittima e non -come si crede – sulle tecniche di combattimento.

ergo, bisogna riuscire a trasformare una vittima designata in un vero e proprio predatore,ossia il peggior incubo in assoluto per chi fà della propria vigliaccheria unica corazza,come avviene negli episodi di bullismo o aggressione su strada.

e questa trasformazione – che peraltro non sempre avviene – può essere figlia solo di un lungo percorso con il Maestro giusto e il dojo giusto.

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