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La crisi è finita? Pil e redditi raccontano una verità diversa

by La Redazione
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Roma, 6 gen – L’Italia è veramente fuori dalla crisi? I timidi segnali di “ripresa” degli ultimi mesi sono reali? Vediamo alcuni dati presi dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (Dipe) e dal sito di finanza Trading Economics, che raccoglie ed aggiorna costantemente i dati dei più importanti istituti di statistica di tutte le nazioni.
crisi disoccupati totaliLa prima immagine è relativa al numero totale di persone disoccupate. Da come si può notare, l’andamento è tutt’altro che positivo, anzi il picco di disoccupazione è stato registrato proprio durante gli anni del governo guidato dal segretario Pd Matteo Renzi.
disoccupazione lungo termineLa seconda immagine è invece relativa alla disoccupazione di lungo termine, vale a dire lavoratori persone senza contratto da un anno o più. Il dato è, se possibile, ancora più drammatico rispetto al precedente.
 
crollo pil crisiIl grafico successivo mostra il Pil su base trimestrale. Da come si può vedere, siamo nettamente lontani dai valori pre-crisi, quando il Pil trimestrale era maggiore di 25 miliardi rispetto ora. Come mai tuttavia questo leggero miglioramento? È veramente il sintomo della creazione di maggiore benessere? Tenete bene a mente il dato precedente della disoccupazione per capire come a maggiore Pil non corrisponda affatto necessariamente più lavoro e ricchezza per i residenti. In seguito vedremo un’altra cosa molto interessante. Ma ora vediamo la produzione industriale. Risultanti alquanto deludenti: dopo il 2015 si assiste ad una insignificante ripresa, che non è assolutamente sufficiente per parlare di andamento positivo dato il tonfo realizzato a seguito della crisi economica del 2008 e dopo il governo del “salvatore” Mario Monti.
Un Pil che aumenta non significa che la maggior parte della popolazione sia diventata più benestante, così come una maggiore occupazione non significa che siamo tutti più ricchi perché questo dato non considera i lavori precari, di poche ore e mal retribuiti. La percentuale delle famiglie povere presenta infatti un andamento nettamente ascendente e ciò vale addirittura per il ricco nord Italia.
povertà relativa crisiI Dati qui a fianco indicano invece l’andamento della cosiddetta povertà relativa, che si differenzia dalla povertà assoluta in quanto si basa su una soglia di valore di spesa per consumi che varia solo in base al numero dei componenti di un nucleo famigliare e non è differenziata per regione geografica, dimensione del comune di residenza o età dei componenti del nucleo. Anche in questo caso nel tempo si verifica un sostanziale aumento della povertà. Tirando le somme, abbiamo visto che la situazione dell’economia italiana è tutt’altro che felice. Ma da dove deriva questo rialzo del Pil?
import export crisiDalla domanda estera, dato che la domanda interna è quasi ferma (causa riduzione del deficit), infatti l’unico modo di far aumentare il Pil in questa situazione è vendere all’estero. L’Italia lo ha fatto vendendo a basso prezzo all’estero, ma come fare a essere competivi all’estero se non è possibile svalutare la moneta? Semplicemente svalutando il lavoro tramite la distruzione dei diritti sociali dei lavoratori, con una spinta dei salari al ribasso. Tanto che, pur a fronte della (statistica) riduzione nella disoccupazione, l’andamento reddito pro-capite dal 2007 ad oggi non ha fatto altro che calare.
pil pro capite crisi
Stefano Mastrillo

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Raffo 6 Gennaio 2018 - 1:24

Articolo molto interessante ed esaustivo, è palese che in clima pre – elettorale i nullafacenti di quel carrozzone inutile che è divenuto l’istat facciano un favore al due gentiloni/renzi nella vana speranza di prendere per il fondoschiena i sudditi italici……. Economia in ottima salute dicono loro,pil in robusta crescita…… Quante cavolate al vento, conoscono le tabelline in quel carrozzone ,romano e non , chiamato istat??? Vedono questi fenomeni incompetenti che il ceto sociale medio e le pmi che tengono in piedi con le loro tasse il paese sono in crisi??? Da gente che non ha saputo prevedere il devastante effetto matematico dell’euro sul nostro povero paese dovremmo ricevere lezioni economiche??? Fate un favore agli italiani, mandate in vacanza in un sol momento tutta l’istat e gli espertoni del sole 24 ore e ne avremo grandi benefici.

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