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Csm, l’inutile ramanzina di Mattarella: “Ora guarderò a voi con diffidenza”

by Ludovica Colli
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Roma, 21 giu – “Oggi si volta pagina nella vita del Csm, dimostrando la capacità di reagire con fermezza contro ogni forma di degenerazione”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene nel corso dell’assemblea plenaria del Consiglio superiore della magistratura in merito al recente scandalo che ha rivelato un intreccio tra politica e toghe con un vero e proprio mercato delle nomine, pilotate con interferenze e pressioni nelle procure italiane. “Quel che è emerso da un’inchiesta in corso – sottolinea il capo dello Stato – ha disvelato un quadro sconcertante e inaccettabile“.

Mattarella alle toghe: “Ora guarderò a voi con diffidenza”

Tutta l’attività del Consiglio, ogni sua decisione sarà guardata con grande attenzione critica e forse con qualche pregiudiziale diffidenza. Non può sorprendere che sia così e occorre essere ancor più consapevoli, quindi, dell’esigenza di assoluta trasparenza, e di rispetto rigoroso delle regole stabilite, nelle procedure e nelle deliberazioni”, è il monito del Presidente.

Il capo dello Stato condanna il “coacervo di manovre nascoste”

Mattarella poi condanna duramente il “coacervo di manovre nascoste, di tentativi di screditare altri magistrati, di millantata influenza, di pretesa di orientare inchieste e condizionare gli eventi, di convinzione di poter manovrare il Csm, di indebita partecipazione di esponenti di un diverso potere dello Stato”, che “si manifesta in totale contrapposizione con i doveri basilari dell’ordine giudiziario e con quel che i cittadini si attendono dalla magistratura”. “Occorre far comprendere che la Magistratura italiana e il suo organo di governo autonomo, previsto dalla Costituzione hanno al proprio interno gli anticorpi necessari e sono in grado di assicurare, nelle proprie scelte, rigore e piena linearità”, afferma il Presidente difendendo comunque l’autonomia delle toghe.

“Sì alle riforme della giustizia e dell’ordinamento giudiziario”

“Ad altre istituzioni – puntualizza il presidente – compete discutere ed elaborare riforme. Viene annunciata una stagione di riforme sui temi della giustizia e dell’ordinamento giudiziario in cui il Parlamento e il Governo saranno impegnati. Il Presidente della Repubblica potrà seguire, e seguirà con attenzione, questi percorsi ma la Costituzione non gli attribuisce il compito di formulare ipotesi o avanzare proposte”, ha aggiunto. Queste riforme, ha ricordato ancora il presidente, vengono ritenute da più parti “opportune e necessarie” e dovranno essere varate “in conformità con la Costituzione”.

Insediati i due nuovi consiglieri, Marra e Pepe

L’assemblea plenaria del Csm si è aperta con l’insediamento dei due nuovi consiglieri, Giuseppe Marra e Ilaria Pepe, che sostituiscono i dimissionari Gianluigi Morlini e Corrado Cartoni.

Ermini: “Votazione su procuratore di Roma è valida”

Infine, il vicepresidente del Csm David Ermini rende noto che la votazione della Commissione sul procuratore di Roma “è valida”, “passa al Plenum e il Plenum è sovrano”. Proprio la successione di Giuseppe Pignatone al vertice di piazzale Clodio era una delle preoccupazioni dei partecipanti agli incontri notturni con l’ex ministro Pd Luca Lotti, l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara e il dem Cosimo Ferri, al centro delle indagini sul mercato delle toghe. I deputati Pd, insieme a Palamara e cinque consiglieri del Csm puntavano su Marcello Viola, pg di Firenze, che in commissione aveva ottenuto quattro voti. Al plenum si ripartirà dunque con Viola favorito mentre Francesco Lo Voi e Giuseppe Creazzo avevano raccolto un voto a testa.

Ludovica Colli

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