Trento, 20 mag – Nella notte tra il 17 e il 18 maggio a Lasino, un comune del Trentino, due giovani profughi hanno rischiato di morire in un incendio doloso con tanto di benzina. L’intervento delle forze dell’ordine ha scongiurato conseguenze più gravi e il responsabile dell’incendio è stato fermato.
I primi lanci stampa parlano genericamente di un ragazzo del posto e in molti parlano di atto xenofobo. Peccato che a dare fuoco all’appartamento dei profughi sarebbe stato Falilou Seck, 26enne di origine africane. E subito l’incidente viene retrocesso a notizia di poco conto.
Ma Falilou non era alla prima esperienza con le manette. Nel 2010 era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni aggravate. In una notte di follia aveva prima aggredito il padre e uno zio per poi aggredire anche i carabinieri intervenuti per sedare la lite.
A far discutere è anche il background del giovane: una famiglia all’apparenza integrata. Il padre è Mamadou Seck, diventato a suo modo una celebrità nei primi anni 2000 quando era stato eletto consigliere comunale a Trento nelle fila di Rifondazione Comunista. Il primo consigliere comunale di colore del capoluogo trentino, un “caso” che finì pure su Le Iene. Dopo il breve intermezzo politico è rimasto attivo nel sindacato, attualmente è delegato Fiom-Ccil.
Stefano Casagrande
Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.
Commovente, che razzisti xenofobi questi africani………delegato fiom ??? Ci tocca mantenere pure questo……..vergogna e disgusto.
Cazzo, già che c’era, poteva dare fuoco anche a sé stesso!