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Da Tronca al Viminale allo stesso Cottarelli all'Economia: ecco i ministri del governo tecnico

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 29 mag – Carlo Cottarelli, il premier incaricato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrebbe salire al Colle per presentare i suoi ministri già oggi. A quanto pare la squadra sarà snella e composta di super tecnici, proprio come Mr. spending review. La stampa schierata con il Colle parla di governo neutrale, che punta soltanto a tenere i conti in ordine. In verità è un esecutivo di servizio, che non avrà la fiducia in Parlamento, e che ha l’unico scopo di riportare l’Italia alle urne, presumibilmente a settembre.
Come anticipato da Cottarelli, se il suo governo dovesse ottenere la fiducia in Aula – ipotesi a dir poco remota – farà la legge di Bilancio e traghetterà il Paese al voto, nel 2019. Senza fiducia, elezioni prima possibile, ossia dopo agosto.
Nella rosa dei nomi che il premier incaricato avrebbe contattato in queste ore ci sarebbero l’ex Guardasigilli del governo Monti e rettore della Luiss, Paola Severino (anche se alla Giustizia potrebbe andare il presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno, già consigliere giuridico di Mattarella quando era ministro per i Rapporti con il Parlamento); il prefetto Paolo Tronca, già commissario straordinario del Comune di Roma, andrebbe all’Interno (il super poliziotto è visto come l’anti-Salvini per antonomasia, la sua nomina sarebbe in tal senso un’altra risposta politica del Colle, al pari dello stesso Cottarelli come anti-Savona) e il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone (anche se il suo mandato all’Anac scade nel 2020). Non è escluso che restino in lizza personalità che avrebbero potuto entrare nel governo giallo-verde del premier Giuseppe Conte come Giampiero Massolo, agli Esteri, e Enzo Moavero Milanesi, per gli Affari europei, ma potrebbe toccare anche a Elisabetta Belloni, prima donna segretario generale della Farnesina. Altre figure papabili per questo esecutivo sono quelle di Annamaria Tarantola, Marta Cartabia, Lucrezia Reichlin, del presidente dell’Istat Giovanni Alleva, del suo predecessore Enrico Giovannini e del rettore della Bocconi Guido Tabellini. Ma per l’Economia è molto probabile che Cottarelli mantenga per sé l’interim. Per la Difesa, infine, potrebbe essere chiamato l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, capo di gabinetto di Mattarella quando il capo dello Stato era titolare di quel ministero.
Insomma, è evidente che il governo del Presidente sarà in tutto e per tutto un esecutivo tecnico guidato politicamente dal Quirinale, ormai totalmente schierato in difesa dell’Ue e dei mercati (con la scusa dello spread che sale e dei risparmi degli italiani in pericolo) e decisamente contro le istanze sovraniste giallo-verdi. In barba al mandato elettorale.
Con una condotta senza precedenti, il Colle gestisce la politica in vece del Parlamento, con un Cottarelli bravo a tagliare la spesa (alzando le tasse) e una serie di ministri pedissequamente asserviti a Bruxelles, Nato, Usa, mercati e poteri finanziari. L’operazione è chiara: impedire a Lega e M5S di governare e di cambiare rotta sul fronte europeo e delle politiche economiche. Quello che è meno chiaro è come Mattarella intenda evitare che alle prossime elezioni il fronte giallo-verde non prenda la maggioranza assoluta. Allo stato attuale, il Colle non ha ancora il potere di impedire che prima o poi si torni a votare.
Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Coyote 29 Maggio 2018 - 12:13

Ma dove cazzo sta andando: zaino in spalla e trolley….

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