Roma, 1 nov – L’Italia affronta – con tempestività e cautele decisamente diverse da governi come quello francese e tedesco – l’affaire Datagate e decide di verificare la tenuta della nostra privacy e di allinearsi alle decisioni della Ue. In pratica parole, parole, parole per non fare nulla.
La riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica sull’intercettazioni di milioni di metadati italiani da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna sancisce di fatto la decisione di evitare ogni rottura anche solo simbolica con Washington. Si tratterà, piuttosto, di verificare che la sicurezza e la riservatezza degli italiani siano al sicuro, cosa che i vertici dei servizi segreti si sono impegnati a fare. Letta ha invitato a proseguire “nella positiva attività di verifica e tutela sin qui svolta dagli Organismi di intelligence nazionali”. Una cautela imbarazzante, dopo che altri Stati europei non esattamente affetti da antiamericanismo viscerale avevano sollevato ben più vibranti proteste.
Nel corso dei lavori, puntualizza Palazzo Chigi, il Comitato ha espresso “pieno sostegno alle iniziative assunte a seguito delle deliberazioni del Consiglio europeo di ottobre, alle quali l’Italia aderisce con convinzione, al fine di chiarire con gli Stati Uniti i contorni della vicenda e di impostare per l’avvenire i rapporti su basi di piena fiducia e collaborazione”. Il Comitato ha quindi sottolineato “l’importanza della piena collaborazione fra servizi di intelligence per il contrasto e la prevenzione delle minacce comuni, a cominciare dalla lotta al terrorismo, ribadendo l’esigenza di sviluppare rapporti fattivi e fiduciosi, anche attraverso concreti progressi nell’apposito gruppo di lavoro Ue-Usa”.
Nel corso della riunione, presieduta dal premier Letta, con la partecipazione dei ministri Cancellieri, Alfano, Zanonato, Saccomanni, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Patroni Griffi e quello con delega ai servizi Marco Minniti, e il direttore Generale del Dis (Dipartimento informazioni e sicurezza), Gianpiero Massolo, si è invece riconfermata la lealtà e affidabilità degli organismi di intelligence italiani, coordinati dal Dis, il Dipartimento per le informazioni della sicurezza. Un segnale simbolico, invece, è stato mandato all’interno, dato che i primi minuti dell’incontro sono stati ripresi e caricati sul canale YouTube del governo. Il video, in realtà, dura poco meno di due minuti ed è privo di audio, si vedono solo i componenti del comitato entrare nella sala della riunione e sedersi al tavolo. Insomma, è il trionfo del grillismo culturale: ci facciamo fregare, sì, ma in streaming…
Adriano Scianca