Roma, 12 apr – L’unico bimbo italiano di una classe elementare a Bologna si inventa di essere di New York per sentirsi come gli altri. La storia, oggettivamente tristissima, riguarda le scuole elementari Federzoni.
L’unico bimbo italiano in classe a Bologna si finge di New York
La maestra Francesca La Ganga ostenta sicurezza, nonostante la storia sia ai limiti del tragico: “Sulla carta è vero, abbiamo tanti alunni stranieri: nella mia quinta, tutti tranne uno, per me però sono tutti miei bimbi, italiani e uguali. Nella nostra scuola vengono da 28 Paesi diversi, solo nella mia classe se ne contano 9, ci sono bambini con genitori che vengono dalla Nigeria e dalle Filippine, dal Bangladesh o dal Marocco. Ma quando studiamo gli antichi romani vanno tutti molto fieri: “Ha visto, maestra, come siamo forti? Che bell’impero che avevamo?” Io sorrido, perché penso che in fondo è vero, abbiamo un grande mondo a disposizione”. C’è del concetto, in questa propaganda, come si dice in gergo “internettiano”.
“Tutti venivano da posti esotici”
“Tutti gli altri venivano da posti esotici così a un certo punto si è inventato di essere nato a New York, invece che a pochi metri dalla scuola”, ha anche raccontato la maestra. Per la quale, a quanto pare, questo non costituisce affatto un problema. Tanto, come dice, sono tutti italiani. Curioso, da una cultura che della nazionalità non si è mai interessata, spingerla così tanto quando si tratta di fare un po’ di malsana propaganda immigrazionista (ovviamente incurante di qualsiasi sentimento del bambino).
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