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Dl Sicurezza, tagli al business accoglienza. Le coop costrette a licenziare

by Cristina Gauri
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Roma, 4 gen – Mentre prosegue lo scontro tra Salvini e i sindaci ribelli, anche i centri di accoglienza e le coop iniziano ad unirsi alle voci di protesta in merito all’attuazione del decreto Sicurezza. Da mesi ormai le strutture stanno vedendosi ridurre drasticamente il numero di stranieri ospitati e nei mesi prossimi gli effetti del decreto saranno ancora più evidenti.

A Rovigo e Trento per esempio sono previsti numerosi licenziamenti di personale delle cooperative, anche in conseguenza alla diminuzione degli sbarchi. Dure le condanne dei sindacati: a lanciare l’allarme sono stati il segretario provinciale della Cgil polesana Piero Colombo e Davide Benazzo della Fp Cgil che hanno accusato il governo Lega-M5S di avere creato un esercito di disoccupati nel settore.

Sforbiciando servizi e risorse destinate al sostentamento e all’integrazione degli immigrati e con il restringimento dell’accoglienza, le casse dei centri saranno sempre più vuote; di conseguenza si renderanno necessari dei tagli che colpiranno il 60% dei dipendenti. Si tratta di poco meno di un centinaio di operatori, in gran parte giovani, spalmati su 7 centri. Qualche struttura più grande resterà mentre altre, invece, saranno destinate a chiudere.

“Assieme alla Cisl – spiegano i sindacalisti – abbiamo chiesto un incontro urgente al prefetto Maddalena De Luca vista la situazione d’emergenza che si verrà a creare nei prossimi mesi sul fronte occupazionale. La nuova riorganizzazione dei centri di accoglienza decisa dal Governo avrà infatti conseguenze disastrose, non solo nella gestione dell’immigrazione, ma determinerà la morte di decine di posti di lavoro”.

“Circa una sessantina di persone, per lo più giovani, perderanno, dopo anni di lavoro nel settore dell’accoglienza, la loro occupazione, alimentando la voragine della disoccupazione giovanile in provincia di Rovigo”. Tantissimi i tagli previsti e la conseguente riduzione dei servizi nei centri: dal sostegno psicologico ai soggetti vulnerabili, all’educazione e l’insegnamento della lingua, le pulizie e la manutenzione delle strutture biglietti gratuiti per i mezzi pubblici, servizio mensa, formazione professionale.

Cristina Gauri 

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3 comments

Filippo 4 Gennaio 2019 - 12:37

Che dispiacere, davvero, mi spiace tanto, peccato che questi enti cooperavistici se ne siano ben guardati in passato di assumere ragazzi italiani disoccupati, soprattutto se non allineati al bacino politico di riferimento di lorsignori! Certo gli immigrati fanno comodo vero?? Luridi parassiti antinazionali! Mi piacerebbe fosse solo l’inizio per Voi!!

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Piero 4 Gennaio 2019 - 12:43

Tutto chiaro, no? Dobbiamo lasciarci invadere e sostituire perché altrimenti questi poveri ragazzi rimarranno disoccupati! Una logica ferrea, direi. In pratica, si potrebbe anche favorire l’aumento della criminalità per scongiurare un’ipotetica crisi professionale della magistratura… Oppure avvelenare gli acquedotti in modo da rilanciare fulmineamente l’occupazione nel settore delle pompe funebri. Mah… In questo strano paese, la “realtà” di certe affermazioni supera spesso la fantasia dei comici più surreali.

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Le coop rosse si lamentano: il business dell'accoglienza è in calo 31 Gennaio 2020 - 2:21

[…] anche un’altra. Molto più prosaica. E infatti i tre giganti rossi, poco dopo, ricordano che hanno dovuto tagliare personale. Ridotto “in una mera funzione di controllo, richiedendo contestualmente che vengano svolte una […]

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