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E con la scusa del terrorismo arriva la stretta sul web

by La Redazione
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LE-VITE-DEGLI-ALTRI-620x350Roma, 1 apr – Fermerà il terrorismo? Decisamente improbabile. Comporterà un restringimento delle libertà personali ben oltre la sacrosanta lotta al terrorismo? Praticamente sicuro. Il decreto Antiterrorismo approvato ieri in prima lettura dalla Camera presenta vari provvedimenti che dovrebbero ostacolare le cellule jihadiste presenti in Italia ma che è probabile finisca per colpire anche altri soggetti.

USO DEL WEB DIVENTA AGGRAVANTE – L’uso del Web e di strumenti informatici per perpetrare reati di terrorismo (arruolamento di foreign fighters, propaganda, ecc) diventa un’aggravante che comporta l’obbligo di arresto in flagranza. Espunta invece la norma che autorizzava la polizia ad usare programmi per il controllo “da remoto” di Pc, Smartphne e Tablet dei sospettati di terrorismo.

INTERCETTAZIONI PREVENTIVE – E’ autorizzata l’intercettazione preventiva sulle reti informatiche degli indagati di reati di terrorismo internazionale.

DATI TRAFFICO TELEFONICO – Per le sole indagini sui reati di terrorismo, i dati relativi al traffico telefonico e telematico, nonché le chiamate senza risposta, effettuato a decorrere dall’entrata in vigore del decreto “sono conservati dal fornitore fino al 31 dicembre 2016”.

FOREIGN FIGHTERS – Dai 5 agli 8 anni di reclusione per i “foreing fighters”, cioè coloro che si arruolano per andare a combattere all’estero con i terroristi dell’Isis, nonché per chiunque organizzi, finanzi o propagandi viaggi finalizzati al terrorismo. Per essi scatta la custodia cautelare in carcere.

LUPI SOLITARI – Reclusione dai cinque ai dieci anni per quanti si addestrano da soli in Italia per colpire con atti terroristici nel territorio Italiano.

007 NELLE CARCERI – I Servizi sono autorizzati a infiltrarsi nelle carceri italiane, per prevenire l’arruolamento di terroristi.

MILITARI SUL TERRITORIO – Dal 30 giugno di quest’anno il contingente militare per il controllo del territorio potrà essere aumentato di altre 300 unità (attualmente il tetto è fissato a quota 3 mila).

MEDITERRANEO – Oltre 40 milioni di euro per l’operazione “mare sicuro”, per prevenire attacchi terroristici contro pescherecci e navi commerciali nel Mediterraneo.

SCAFISTI – Obbligo di arresto in flagranza per gli scafisti.

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