Mosca, 11 lug – A che punto è la cooperazione aerospaziale euro-russa? A buon punto, nonostante tutti gli ostacoli politici che possano opporsi. La Roskosmos in questi ultimi anni sta diventando soggetto protagonista: la stessa Nasa in più di una occasione ha chiesto supporto logistico ai Russi per evitare che i propri astronauti rimangano raminghi nello spazio. A sua volta l’Agenzia Spaziale Eurompea è cresciuta in questi anni, dalla sintesi delle esperienze tecniche di italiani, tedeschi, francesi e soci minori. Naturale in questo contesto che le due agenzie spaziali europee siano destinate a incontrarsi e cooperare.
Andare su Marte insieme è l’obiettivo dell’accordo firmato dall’Agenzia Spaziale Europea ESA e dalla Roskosmos nel marzo del 2013.
Il programma comune Exomars prevede il lancio di due missioni: nel 2016 e nel 2018.
Speriamo che per il 2016 le tensioni geopolitiche prodottesi in seguito al colpo di stato a Kiev siano superate e gli Europei, uniti da Lisbona a Vladivostok, possano realizzare insieme un’altra tappa dell’impresa spaziale.
Si dirà che l’obiettivo principale del progetto sia stabilire se ci sia vita su Marte… ci sia consentito di dubitare. Obiettivo più importante è stabilire se può esservi “vita comune degli Europei”: integrazione tecnologica e strutturale, lancio in orbita di satelliti di telecomunicazione che portino il marchio europeo ed euro-russo…
L’Agenzia Spaziale Europea fornirà al progetto il TGO: Rintracciatore orbitante di gas) e l’EDM: Modulo dimostrativo per entrata, discesa ed atterraggi ed inoltre per il lancio del 2018 il vettore ed il rover.
Roscosmos sarà responsabile per il modulo di discesa e la piattaforma di superficie per la missione del 2018, e fornirà i lanciatori per entrambe le missioni. Tutte e due le parti coopereranno strettamente al trattamento dei dati scientifici.
Il contributo del settore aerospaziale italiano sarà significativo.
Obiettivo ambizioso del progetto: aprire la strada alla esplorazione robotica di Marte. I robot della coppia ESA&ROSKOSMOS dovrebbero cominciare a portare sulla terra campioni sempre più sostanziosi di suolo marziano.
Il primo lancio non è poi così lontano: gennaio 2016. Un piccolo passo nella storia delle imprese spaziali, ma forse un grande passo
Alfonso Piscitelli