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Vede il furto in diretta sullo smartphone: imprenditore insegue i ladri e spara

by Fabio Pasini
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Milano, 8 lug – E’ successo ancora, a Vaprio d’Adda. Nella cittadina di 10mila abitanti in provincia di Milano, assurta agli onori della cronaca nel 2015, quando il pensionato Francesco Sicignano uccise un malvivente albanese entrato nella sua abitazione per derubarlo: un altro cittadino si è fatto giustizia da solo. Sabato sera, attorno alle 19.30, un imprenditori ha assistito da remoto sul suo smartphone a un furto nella sua ditta, un’azienda di impianti di refrigerazione. Viste le immagini del colpo ai suoi danni rimandate dalle telecamere di sicurezza, l’uomo ha avuto un sussulto, è salito in macchina armato della sua pistola regolarmente detenuta, deciso a fermare i ladri.

Così, una volta incrociato il furgoncino del commando che gli aveva svuotato il magazzino e che percorreva un sentiero attiguo all’area industriale del paese, non ci ha pensato due volte e ha fatto fuoco. Uno, due colpi di revolver, esplosi frontalmente. Gli spari non sono andati a segno ma hanno avuto decisamente effetto, perché i malviventi sono scesi dal mezzo dandosi precipitosamente alla fuga. Nonostante non vi siano state gravi conseguenze, la posizione dell’imprenditore è ora al vaglio degli inquirenti ed è probabile che la sua condotta gli costerà qualche conseguenza legale.

Il caso Sicignano

Il fatto riporta naturalmente alla memoria la vicenda di Francesco Sicignano che il 20 ottobre del 2015 sparò, uccidendolo, a Gjorgi Gjoni, dopo averlo sorpreso nella sua casa. Il caso divise l’opinione pubblica e la politica, tra coloro per cui “la difesa è sempre legittima” e quanti invece osteggiano la giustizia fai da te, evocando l’abusato Far West. Vale la pena ricordare che Sicignano, accusato di omicidio volontario su richiesta della Procura di Milano, nel 2017 fu prosciolto, essendogli stata riconosciuta la legittima difesa.

In sede processuale, attraverso un’attenta ricostruzione dei fatti, si accertò che l’ex artigiano sessantacinquenne, quando fece fuoco contro l’albanese, si trovava in cucina e non sulle scale esterne con l’intruso già in fuga, tesi questa sostenuta dai familiari dello straniero. Alla storia, in questi ultimi giorni, si è aggiunta un’appendice: il rimborso delle spese legali (22mila euro) sostenute dal pensionato da parte di Regione Lombardia, ente guidato dalla Lega di Matteo Salvini, il più acceso sostenitore di quanti decidono di farsi giustizia da soli a fronte di un evidente torto subito in casa propria. La polemica continua.

Fabio Pasini

 

 

 

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Vede il furto in diretta sullo smartphone: imprenditore insegue i ladri e spara - AllNews24 9 Luglio 2019 - 12:40

[…] Vede il furto in diretta sullo smartphone: imprenditore insegue i ladri e spara proviene da Il Primato […]

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Goffredo Panunzii 13 Luglio 2019 - 11:05

Non è possibile difendere i propri beni senza avere delle grane con la giustizia. L’attuale giustizia è a favore dei ladri. Questo imprenditore avrebbe potuto fermare i ladri con una ramazza? Aveva in dotazione una pistola ed ha usato quella. Poveretto, ha anche una pessima mira. Non penso che la polizia riuscirà ad individuare i ladri e tantomeno acatturarli. Adesso questo povero imprenditore dovrebbe avere delle grane con la giustizia?

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