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Grande Fratello, Fausto Leali ci ricasca. La frase “razzista” che ha indignato tutti (Video)

by Cristina Gauri
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fausto leali

Roma, 21 set – Altro giro, altra corsa, altra bufera sulle esternazioni di un incontenibile Fausto Leali concorrente dell’edizione 2020 del Grande Fratello Vip. Il cantante bresciano aveva già fatto venire l’ulcera a mezza Italia – mentre l’altra metà andava in brodo di giuggiole – con le sue audaci esternazioni sul Mussolini: «Se fai nove cose giuste e una sbagliata, la gente ti ricorderà solo per quella sbagliata. Prendiamo ad esempio Mussolini, ha fatto delle cose per l’umanità, ma poi è andato con Hitler. Il quale nella storia era un fan di Mussolini».

La parola con la enne

Sabato sera Leali si è concesso il bis, addentrandosi con nonchalance nello spinosissimo territorio della «parola che inizia con la enne». Proprio nel periodo di massima psicosi antirazzista sull’onda lunga del Black lives matter, dove basta una virgola fuori posto per scatenare l’isterismo delle beghine politicamente corrette. E ora si vocifera addirittura di espulsione. L’episodio è avvenuto durante una discussione nel soggiorno della Casa, ove il cantatutore si trovava in gruppo con Dennis Dosio, Patrizia de Blanck, Tommaso Zorzi, Adua Del Vesco ed Enock Barwuah, fratello di Mario Balotelli – quest’ultimo diventato soggetto, suo malgrado, di una discussione sullo scivoloso concetto di razza e sulle parole «nero» e «negro». Ci ha pensato Leali a dipanare ogni dubbio spiegando che «Nero è il colore, negro è la razza». Ahi ahi! L’influencer Tommaso Zorzi si mette subito le mani nei capelli, scuotendo la testa. Enock Barwuah, pur mantenendo un certo aplomb, invita il cantante ad evitare di pronunciare la parola incriminata per non essere di «cattivo esempio» ai telespettatori, in particolar modo quelli più giovani.

Leali non sembra convinto e rincara la dose spiegando che fino a qualche decina di anni fa in Italia «negro» non era affatto un termine offensivo, ma di utilizzo comune. A tal proposito, il cantante porta come esempio il disco Angeli negri, uno dei suoi successi, prodotto nel 1999. Ma Enock non si lascia convincere: «Che nessuno mi venga a dire che sbaglio a incazzarmi, se le cose non le senti sulla tua pelle non lo puoi sapere. Io e la mia famiglia ci combattiamo su ‘ste cose qua, da sempre. Fuori avrei reagito malissimo, ho paura di come potrei reagire qua», ha sbottato il fratello di Balotelli. La nomination per il cantautore bresciano pare insomma assicurata. E forse anche peggio…

Cristina Gauri

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6 comments

Pino 21 Settembre 2020 - 1:25

E gli Spagnoli come fanno?

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Anton 22 Settembre 2020 - 8:34

Ho già spiegato, in precedenza, che la parola negro non rappresenta un insulto ma che deriva dal verbo latino (transitivo e intransitivo), appartenente alla prima coniugazione, nĭgro (nĭgras, nigravi, nigratum, nĭgrāre) e significa “annerire”; “essere nero”.

Purtroppo, questi sono i problemi che nascono quando ignoranza e incultura la fanno da padroni. Addirittura, si arriva a parlare di “n-word”: ma mica siamo in America!!! A parte il fatto che anche la parola “nigger” deriva dal latino nĭgro e anticamente non solo non era dispregiativa (così come è comunemente considerata oggi) ma era l’unica parola usata, in inglese, in tedesco e in fiammingo, per indicare le persone di razza negra. Il termine “black” (nero), è arrivato dopo. Negli USA, sino a non molto tempo fa, era ritenuta di gran lunga più insultante la parola “boy” (ragazzo), pronunciata con una particolare inflessione della voce.

Trito e ritrito ma a me risulta essere sempre efficace e attuale:

“Nessun bianco intelligente vuole figli meticci. Io sarei triste se perdessi la mia meravigliosa identità. I cinesi amano i propri simili, i loro tratti orientali così come i pakistani e gli ebrei amano i loro. Chi vorrebbe uccidere la propria razza? Chi non vuole restare con la propria gente è chi la odia. Non puoi prendere un uomo e dargli una donna di un’altra razza perché sebbene tra loro ci sia amore, non saranno mai felici perché sono troppo diversi. Nessuna donna che non sia nera può davvero associarsi con me e con i miei sentimenti, con il mio comportamento, con i miei pensieri. E’ la natura: tu puoi fare quello che vuoi ma la natura dice che bisogna stare con i propri simili; io voglio stare con i miei simili, amo la mia gente”.

Cassius Clay (Muhammad Alì, 1942-2016)

https://www.ilsussidiario.net/news/muhammad-ali-dio-ci-vuole-diversi-non-societa-nero-non-sta-col-bianco-perche/2035567/

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Infausto 24 Settembre 2020 - 3:47

Poveraccia questa società, ipocrita e impoverita anche nel lessico che ormai non capisce più… Provo solo pena per gli Italiani odierni: debbono sopravvivere alla loro stessa idiozia oltre a quella importata dagli USA!

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