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Icardi il grande emarginato. I numeri da record non bastano

by Paolo Bargiggia
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Roma, 3 apr – Lo strano derby dell’Alieno Mauro Icardi, uno con dei numeri da primato ma che in troppi guardano con sospetto e distacco; come si guarda un cosa che si vuole tenere lontano. Un alieno appunto. O un extraterrestre. Comunque vada il derby di ritorno (all’andata l’interista segnò una tripletta nella vittoriosa sfida col Milan) il capitano, salvo sorprese, continuerà ad essere un corpo estraneo per i centri di potere del calcio. Un caso che non si può spiegare solo con la logica: perché Icardi è così poco apprezzato e mai troppo amato nonostante, a soli 25 anni, sia tra gli attaccanti più letali del mondo? Quest’anno in campionato ha fin qui segnato 24 gol, secondo a due reti soltanto dal capocannoniere Immobile. Nelle ultime due gare ha messo insieme sei reti. Di fatto, nonostante sia nato solo nel 1993, ha da qualche campionato una continuità impressionante nella media realizzativa: lo scorso anno chiuse al quarto posto nel ranking  con 24 reti, al pari di Higuain.

Ma l’Alieno stranamente, non riesce a fare breccia nel cuore di chi dovrebbe prenderlo in considerazione tra nazionale argentina e top club europei. Sorprendente, fin qui, in attesa della lista definitiva dei 23 che Sampaoli porterà al Mondiale in Russia, l’esclusione di Icardi. Al suo posto, al centro dell’attacco, a far da spalla a Re Messi, ci sono proprio lo juventino Higuain e il Kun Aguero del Manchester City. Nelle ultime amichevoli in Inghilterra, il commissario tecnico dell’Argentina aveva portato anche altri due attaccanti: Lautaro Martinez, prossimo giocatore dell’Inter e Pavon. Per ora, due punte che giocano in Patria e questo aspetto “sovranista” non va certo trascurato nella lettura degli scenari che stanno portando all’esclusione di Icardi: la nuova filosofia che sospinge la federazione sudamericana prevede infatti di convocare meno giocatori che militano in Europa e più tesserati del campionato argentino.

IL VETO DI MASCHERANO – Messi e  i suoi fedelissimi, rappresentano un altro aspetto da non trascurare dello sbarramento eretto su Icardi. Uno dei leader della fronda al capitano dell’Inter raccontano essere Javier Mascherano, el “jefecito”, il piccolo capo, 34 anni, emigrato nel campionato cinese dopo una lunga militanza nel Barcellona con Messi. E proprio Lionel, concittadino di Icardi-entrambi sono di Rosario – sembra aver dato un silente benestare all’ostracismo con l’Albiceleste. La nazionale allenata da Sampaoli è tra le favorite del Mondiale ma in Russia si è qualificata con enorme difficoltà ed è reduce dalla sconfitta per 6 a 1 nell’amichevole con la Spagna dove mancava Messi per infortunio. L’Argentina ha parecchie criticità al suo interno, ci sono clan e centri di potere: in mezzo a questi, stritolato e fatto fuori è finito proprio Icardi. Recentemente il commissario tecnico Sampaoli non si è fatto scrupoli nel raccontare in conferenza stampa che l’interista non è stato capace di trovare un’intesa con i compagni, lasciando intuire che la disarmonia con il gruppo non fosse solo dentro al campo per questioni tecniche, ma anche ambientali.

L’OSTRACISMO DI MARADONA- Il povero interista sta inoltre facendo i conti da tempo con l’ostracismo di Diego Maradona che, pur con tutti i distinguo del caso per la sua condotta nella vita privata, in Argentina è considerato ancora un oracolo. Per questo, l’ex attaccante non perde occasione di manifestare pubblicamente la sua disapprovazione sull’Icardi calciatore e uomo: Maurito ha pagato e continua pesantemente a pagare la relazione prima e il matrimonio poi con Wanda Nara, ex moglie di Maxi Lopez, argentino e attaccante come lui. Quella vicenda sentimentale, i figli di mezzo, con tutti gli strascichi che ha avuto, ricorre spesso in Argentina e nuoce parecchio ad Icardi. Attualmente il capitano interista è anche al centro di una lunga e sofferta trattativa per il rinnovo del contratto ed il ritocco dell’ingaggio, passando attraverso la cancellazione dell’attuale clausola rescissoria per l’estero da 110 milioni di euro, valida fino al 15 luglio di ogni stagione calcistica: in assoluto, un parametro anche piuttosto basso se paragonato al prezzo di mercato degli attaccanti che vanno per la maggiore (Neymar 222 milioni, M’Bappe 180, Coutinho 160 e Dembele 150).

Allora, come mai Icardi non é in cima alla lista dei top club? E’ giovane, segna con una continuità impressionante ed ha una grande personalità. Ma forse, sul piano tattico paga il fatto che di essere un elemento poco  duttile, poco votato al gioco di squadra. Anche sotto il profilo caratteriale Icardi viene considerato uno “strano”. Per il Real Madrid alla ricerca di un attaccante per la prossima stagione, tanto per capirci, Icardi è soltanto la terza scelta dopo Lewandovski e Kane.  Nonostante tutto, Icardi e signora, che gli fa da procuratrice (altra stranezza vista con qualche fastidio nell’ambiente) stanno giocando al rialzo con l’Inter che rischia di abboccare all’amo nonostante l’ingaggio dell’argentino Lautaro Martinez (lui si che probabilmente andrà ai Mondiali) e una certa sofferenza sul bilancio, con la richiesta di un ingaggio da 8 milioni e mezzo netti a stagione. Una richiesta da Alieno appunto,  visti i parametri.

Paolo Bargiggia

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