Roma, 1 set – Il turismo risale decisamente nel 2022, ma il caro energia rischia di affossarlo lo stesso, come riporta Agenzia Nova.
Turismo in ripresa, ma con rischi enormi per il caro energia
Non c’è pace per il turismo, falcidiato da due anni di Covid e ora a rischio per il caro energia. La ripartenza del settore nel 2022 è imponente, per fortuna: una crescita iniziata a giugno, con una domanda in salita esponenzialmente, soprattutto da fonti internazionali. A luglio gli hotel hanno perfino registrato un tasso di occupazione dell’80%, mentre ad agosto molte strutture erano esaurite. Sembra tutto andare per il verso giusto, dal mare alla montagna. Ma c’è un fantasma che rischia di rendere tutto vano, e si chiama caro energia, ancora una volta.
“Costi insostenibili, aziende possono rimanere schiacciate”
Il presidente di Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo, esulta e poi lancia l’allarme: “Numeri importanti, che restituiscono fiducia nel turismo e nella capacità di attrarre del nostro Paese ma per le imprese le difficoltà non sono finite. Se da un lato possiamo guardare con fiducia alla ripresa della domanda, ancora molto sostenuta a settembre e con un buon potenziale anche per l’autunno, i costi dell’energia hanno raggiunto livelli insostenibili”. Poi prosegue: “Già prima dell’estate avevamo lanciato l’allarme denunciando l’impatto drammatico dell’aumento dell’energia sui conti del settore alberghiero, ma con gli ulteriori rincari di agosto molte aziende rischiano la chiusura. Ricordiamoci che il settore viene da oltre due anni di fermo pressoché totale e rischia quindi, malgrado i buoni risultati di questi mesi, di rimanere schiacciate dagli aumenti insostenibili dei costi energetici. Abbiamo bisogno di interventi urgenti per garantire la continuità nei prossimi mesi: sterilizzazione degli aumenti del gas e dell’energia elettrica e la decontribuzione per contenere il costo del lavoro scongiurando il ricorso alla cassa integrazione.”
Alberto Celletti
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