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Oggi un inciucio Pd-M5S (più LeU) avrebbe la maggioranza in Parlamento

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 15 mag – Mentre Lega e M5S si scornano su tutti i fronti in vista delle Europee del 26 maggio, gli scenaristi si scatenano sul possibile “inciucio” tra 5 Stelle e Pd, sebbene – il giuoco delle parti lo impone – i leader dei rispettivi schieramenti neghino tutto. Ma un’alleanza dem stellata avrebbe la maggioranza? Presto detto, se sommiamo i parlamentari pentastellati (220 alla Camera e 107 al Senato) con quelli del Pd (113 alla Camera e 52 al Senato) e di Liberi e uguali (14 alla Camera e 4 al Senato), ecco che alla Camera abbiamo 347 deputati e al Senato 163 senatori. Ebbene, a Montecitorio la maggioranza è di 315 deputati, a Palazzo Madama è di 161 senatori. Quindi, sì: l’inciucio Pd-M5S-LeU avrebbe la maggioranza.

Salvini ha fiutato l’inciucio

Una alternativa di governo senza passare per le urne esiste, e questo lo sa bene anche il leader della Lega Matteo Salvini. Non a caso in questi giorni sta denunciando la “troppa sintonia” tra 5 Stelle e dem. “Io per undici mesi ho mantenuto la parola con gli italiani e i 5 Stelle”, chiarisce Salvini, “ma inizio a notare troppi accoppiamenti tra Pd e 5 Stelle, troppa sintonia. Mi spieghi qualcuno se vuole andare d’accordo con il Pd o con gli italiani e la Lega rispettando il patto“. Gli fa eco il braccio destro, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti: “Leggo di ammiccamenti sui giornali”. Pd e M5S “hanno i numeri” in Parlamento, “sia alla Camera, sia al Senato”.

Di Maio e Zingaretti per adesso fanno i vaghi

Il capo politico del M5S Luigi Di Maio ovviamente smentisce qualsiasi possibile accordo: “Ma quale sintonia? Con un partito che pensa solo di alzare lo stipendio ai parlamentari e ai vitalizi? Il Pd è un semaforo che sta fermo, non ho nessuna sintonia col Pd“. “Per una volta sono d’accordo con Di Maio”, dice il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci. “Stia tranquillo Salvini il Pd non stringerà mai l’alleanza coi 5 Stelle”. “E’ un trucco: si dice che Di Maio adesso sia diventato di sinistra. Io mi permetto di dire a Di Maio: non si può affermare che è uno scandalo che Salvini si allei con i neonazisti in Europa e poi permettergli di fare il ministro degli Interni perché questa è ipocrisia, è una contraddizione“, afferma il segretario dem Nicola Zingaretti. “Una persona di sinistra questo non lo permetterebbe mai. Siamo da un mese in un loop di polemiche, purtroppo, fanno quasi finta di litigare e scaricano sugli italiani un prezzo insopportabile”, è l’accusa del governatore del Lazio.

Il ruolo di Mattarella

Posto che in caso di crisi di governo dopo le Europee (se la Lega dovesse andare davvero bene e il M5S invece molto male), per fare in tempo la legge di Bilancio, bisognerebbe votare massimo ad ottobre (quindi sciogliere le Camere entro luglio), il presidente della Repubblica Sergio Mattarella preferirebbe di gran lunga evitare il ritorno alle urne. Ecco quindi che l’inciucio dem stellato avrebbe il placet del Colle. Ma, con un exploit della Lega e un M5S molto ridimensionato alle Europee, i numeri in Parlamento non corrisponderebbero più alla volontà popolare. Quindi Salvini potrebbe parlare a buon diritto di golpe del Colle, scatenando le piazze (e aumentando i consensi). E questo Mattarella lo sa. Quindi forse obtorto collo concederebbe nuove elezioni. Insomma, dobbiamo solo aspettare e vedere che succede con le Europee.

Adolfo Spezzaferro

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Bracco 15 Maggio 2019 - 2:01

Finora sono solo chiacchiere.

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