Padova, 11 gen – E’ stato espulso stamattina a Padova un immigrato tunisino fortemente radicalizzato. Il 31enne, che si era illegalmente introdotto nel nostro Paese nel 2008 sbarcando a Lampedusa, si era reso colpevole di una serie infinita di crimini, dalle rapine alla detenzione di stupefacenti allo spaccio, dal possesso e utilizzo di carte di credito false alla detenzione abusiva di armi da fuoco. Ma è stato il pericoloso percorso di radicalizzazione intrapreso dal tunisino a destare la preoccupazione degli uomini della Digos di Padova.
Nel corso di un’operazione di contrasto e prevenzione del terrorismo, le forze dell’ordine hanno compiuto indagini sul conto del malvivente e hanno infine optato per un provvedimento di espulsione. Il 31enne dava continuamente prova di essersi avvicinato all’Isis e di mostrare odio e accanimento verso gli “infedeli” e la cultura occidentale, in particolar modo sui social: il suo Facebook era costellato di foto propagandistiche, bandiere dell’Isis, video di decapitazioni e torture tra cui uno dal titolo di “Macellazione lecita di un cristiano”.
Tra un crimine e l’altro il tunisino è anche riuscito ad avere un figlio con una donna italiana, preoccupandosi di plagiarlo secondo i dettami dello Stati Islamico. In alcune fotografie in possesso della Digos, si vede il bambino, di soli cinque anni, eseguire il gesto del Tawhid – dito indice puntato verso il cielo -, o ritratto a fianco di una bandiera dell’Isis. Ma è durante la sua permanenza al carcere Due Palazzi di Padova che il criminale ha dato il meglio di se: l’uomo era solito minacciare di morte gli agenti di polizia penitenziaria: “Prima o poi morirete tutti, entreremo nelle vostre case e vi uccideremo e mangeremo i vostri cadaveri”.
“Non aveva mai avuto un atteggiamento tranquillo, era polemico e arrogante con gli agenti. Aveva cominciato a intensificare la pratica religiosa tanto da diventare un capo carismatico per gli altri detenuti di religione islamica. La cerimonia della preghiera del venerdì si faceva nella sua cella e lui, vestito con la tipica tunica dell’imam, celebrava”, hanno spiegato gli inquirenti. L’attività dell’uomo non è passata inosservata così, dopo le segnalazioni degli agenti, il 31enne è stato espulso. Il giudice del tribunale di Venezia ha disposto l’allontanamento immediato del tunisino dai confini nazionali. Alle 12 di questa mattina, il 31enne è stato caricato su un aereo e riportato in Tunisia. Dove speriamo rimanga.
Cristina Gauri