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Juncker è un disco rotto: “L'Italia non rispetta la parola data”

by Eugenio Palazzini
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Bruxelles, 12 ott – Ci saremmo stufati di parlare di lui, vista la scarsa considerazione che nutriamo nei suoi confronti, eppure lui finisce sempre per parlare di noi (intesi come italiani tutti). Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha un chiodo fisso che non riesce a togliersi dalla testa, probabilmente non ci dorme la notte, non sembra avere proprio altri pensieri e finisce di conseguenza per sparare a zero su quanto siamo brutti e cattivi. “L’Italia non rispetta la parola data”, ha sentenziato Juncker commentando la manovra del governo gialloverde in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano francese Le Monde.
Di qui un altro monito, volto a far rispettare “le regole per non mettere in pericolo la solidarietà europea”. Ma di quali regole parla e soprattutto a quale solidarietà si riferisce il presidente della commissione Ue? Cita regole che lui stesso tenta di imporre e millanta una solidarietà inesistente di un’Unione sempre più divisa, con Stati membri che si azzannano continuamente e con burocrati mai così invisi ai cittadini? Davvero dobbiamo sorbirci l’ennesima lezioncina moralistica di questo signore? Ebbene si, fino alla scadenza del suo mandato pare proprio che non potremmo farne a meno. Se non altro perché Juncker non sa di cos’altro parlare. Secondo il presidente della commissione europea, le istituzioni Ue esamineranno “il progetto italiano di bilancio 2019 tra il 15 ottobre e fine novembre, senza collera e senza parzialità. Il nostro compito non è rovesciare un governo o creare problemi con comportamenti inappropriati o dichiarazioni eccessive”.
Vi prego non ridete, Juncker lo ha detto sul serio, con una coda di paglia che neppure i migliori bluffatori riuscirebbero ad avere. “L’Italia non rispetta la parola data”. Vi pare una dichiarazione eccessiva? Ma no, è una sobria considerazione volta a migliorare le relazioni tra Ue e Stato membro in questione. “Il nostro compito non è rovesciare un governo o creare problemi”. In effetti non dovrebbe essere quello il loro compito ma di fatto Juncker cerca in ogni modo di creare problemi. A quale scopo dunque? Chissà se riuscirà a rilassarsi un attimo con un espresso, italiano magari, contando finalmente fino al dieci prima di sparare l’ennesima fesseria destabilizzante.
Eugenio Palazzini

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4 comments

Cesare 12 Ottobre 2018 - 5:48

E che valore hanno lòe opinioni di uno che era a capo del Lussemburgo, paradiso fiscale in cui trovano sede società che evitano il fisco italiano e che è stato travato piu’ volte sbronzo in occasioni ufficiali?? Zero virgola zero

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Ubaldo Pompei 12 Ottobre 2018 - 7:30

Chi non ha problemi di sorta, chi non fa nulla dalla mattina alla sera, si annoia! finisce col fissarsi su qualcosa!

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Tony 13 Ottobre 2018 - 2:30

..mica tutti come lui..che quando dice di volersi scolare una brocca di whisky, poi lo fa..e come se lo fa…tutto…

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Raffo 14 Ottobre 2018 - 9:44

Ma vuoi vedere che i burocrati europei si stanno cagando addosso per la paura che non gli giungano più in saccoccia i miliardi di euro fregati e rubati ogni anno a noi sudditi italioti,già schiavi del grigio inquilino del Quirinale che ci considera schiavi e passa le sue giornate a spalare merda sull’attuale governo………???…….. Ma noi sudditi italioti non dovremmo avere un presidente con le palle che ci difende………??? Certo che questo presidente cattocomunista piddino sembra che stia facendo il segretario di un qualsiasi partito comunistoide,ovviamente nella totale sicurezza che la sua amata magistratura politicizzata sempre lo difenderà indagando i ministri a lui antipatici……….insomma,ci trattano,questi arroganti comunisti, come coglioni da spennare ma………..non siamo più cretini ed alle loro cazzate non crede più nessuno.

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