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La ripresa si allontana, le imprese sono “stremate”

by Clearco
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ConfcommercioRoma, 12 nov – Vede nero il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, parlando della ripresa economica. Nelle scorse settimane si erano rincorse le ennesime voci di una inevitabile ripresa, prevista per l’ultimo trimestre di quest’anno. Voci subito smentite dai massimi esponenti dell’associazionismo economico nazionale. Adesso che, dietro lo scudo mediatico della Legge di Stabilità, il governo Letta prospetta un vigoroso aumento del fatturato per l’anno prossimo, giunge la voce disillusa di Sangalli: “Il il 2014 non sarà certo l’anno di una ripresa sostanziale”. Così si è espresso il presidente della Confederazione, attribuendo i motivi della stagnazione prolungata al fatto che, dopo anni di recessione, le imprese non hanno la forza per alimentare un’altra stagione di investimenti. Il riferimento, con grande probabilità, è al fatto che negli ultimi due anni le aziende italiane hanno continuato a finanziare progetti tecnologici e commerciali in grande quantità: solo nel settore delle rinnovabili (che per l’economia nazionale ha rappresentato un polmone non indifferente) questi si sono aggirati intorno ai 50 miliardi di euro. Eppure la prolungata fase di stagnazione impedisce qualsiasi stimolo a nuovi esborsi da parte del settore industriale.

In sostanza, le imprese italiane “sono stremate” dalla crisi. E la ripresa si fa più lontana “anche per gli effetti di una legge di stabilità, che se non verrà corretta in Parlamento lascerà di fatto irrisolti i problemi strutturali della nostra economia e, soprattutto, non avvierà quella stagione di riforme, prima fra tutte quella fiscale, che auspichiamo da tempo”. Scendendo nel dettaglio poi, Sangalli espone i risultati di una indagine Confcommercio – Censis sulla contraffazione. Dai numeri emerge che il mercato irregolare assorbe diciassette miliardi di euro dal circuito legale. Quanto un paio di finanziarie.Il commento è lapidario: “Siamo in una situazione di allarme rosso e chiediamo, dunque, tolleranza zero contro ogni forma di illegalità”. Appello accolto (per il momento a parole) dal ministro per lo Sviluppo Economico Zanonato, che ha posto la lotta alla contraffazione fra le “grandi priorità”.

Ha fatto eco il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, parlando riguardo ai mercati abusivi di merce contraffatta: “Non è possibile che le nostre città diventino dei suk a cielo aperto, che ci siano dei mercati abusivi ovunque, che ci siano le bancarelle con i nostri poliziotti, carabinieri e finanzieri che inseguono quelli che smontano e scappano”. “Spesso” ha poi aggiunto “il commercio illegale di prodotti contraffatti è sviluppato da immigrati illegali. Noi siamo un popolo accogliente ma non possiamo accogliere tutti”. A fronte dell'”allarme rosso” di Sangalli, un fiume di retorica dalle istituzioni. Una scenetta che racconta gli utlimi vent’anni di politica italiana.

Francesco Benedetti

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