In sostanza, le imprese italiane “sono stremate” dalla crisi. E la ripresa si fa più lontana “anche per gli effetti di una legge di stabilità, che se non verrà corretta in Parlamento lascerà di fatto irrisolti i problemi strutturali della nostra economia e, soprattutto, non avvierà quella stagione di riforme, prima fra tutte quella fiscale, che auspichiamo da tempo”. Scendendo nel dettaglio poi, Sangalli espone i risultati di una indagine Confcommercio – Censis sulla contraffazione. Dai numeri emerge che il mercato irregolare assorbe diciassette miliardi di euro dal circuito legale. Quanto un paio di finanziarie.Il commento è lapidario: “Siamo in una situazione di allarme rosso e chiediamo, dunque, tolleranza zero contro ogni forma di illegalità”. Appello accolto (per il momento a parole) dal ministro per lo Sviluppo Economico Zanonato, che ha posto la lotta alla contraffazione fra le “grandi priorità”.
Ha fatto eco il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, parlando riguardo ai mercati abusivi di merce contraffatta: “Non è possibile che le nostre città diventino dei suk a cielo aperto, che ci siano dei mercati abusivi ovunque, che ci siano le bancarelle con i nostri poliziotti, carabinieri e finanzieri che inseguono quelli che smontano e scappano”. “Spesso” ha poi aggiunto “il commercio illegale di prodotti contraffatti è sviluppato da immigrati illegali. Noi siamo un popolo accogliente ma non possiamo accogliere tutti”. A fronte dell'”allarme rosso” di Sangalli, un fiume di retorica dalle istituzioni. Una scenetta che racconta gli utlimi vent’anni di politica italiana.
Francesco Benedetti