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Legittima difesa, Lega e M5S cercano la quadra. Magistrati contrari alla riforma

by La Redazione
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Roma, 19 lug – Lega e M5S devono trovare la quadra sulla riforma della legittima difesa, che inizia il suo iter in Parlamento. La legittima difesa è una “priorità” contenuta nel contratto di governo, ha ricordato anche oggi il Guardasigilli, il grillino Alfonso Bonafede, per “eliminare le zone d’ombra” presenti nella normativa oggi in vigore. La materia però, ha avvertito il ministro, “riguarda la giustizia, non la sicurezza” e non è escluso che venga affrontata con “un’iniziativa legislativa governativa”. In commissione Giustizia del Senato sono state incardinate diverse proposte di legge sul tema, ma “è necessaria un’analisi approfondita delle norme esistenti, dei testi presentati con attenzione e con saldi riferimenti nella giurisprudenza“, afferma il senatore M5s, Francesco Urraro.
Immediata la replica del sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, leghista e primo firmatario della proposta di legge: “Nella pdl non si parla assolutamente di armi, non c’entra nulla, nessuno vuole il Far West né la giustizia fai da te. Noi vogliamo che il cittadino abbia il diritto di difendersi dentro casa sua senza una gogna processuale, costosa, di anni“. Insiste Bonafede: “Una cosa è certa, un intervento sulla legittima difesa in alcun modo potrà portare alla liberalizzazione delle armi in Italia“.
Sarà “oggetto di revisione” l'”eccesso di legittima difesa”, ha spiegato il ministro della Giustizia, ma “non salta il principio di proporzionalità” tra offesa e difesa”. Nient’altro che “illazioni”, ha aggiunto, quelle per cui la riforma avrebbe a che vedere con gli interessi economici delle aziende produttrici di armi: l’accordo firmato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini durante la scorsa campagna elettorale con le associazioni dei produttori di armi “non ha nulla a che vedere con la legge”, ha precisato Bonafede.
Se i 5 Stelle frenano, la Lega spinge sull’acceleratore. ”La riforma della legge sulla legittima difesa è una priorità del governo”, ha assicurato Jacopo Morrone, sottosegretario alla Giustizia, sottolineando come non si possa “non dare risposte adeguate, come legislatori, ai troppi fatti di cronaca accaduti in questi ultimi anni, che hanno registrato furti in abitazione accompagnati da violente aggressioni e rapine in attività commerciali e aziende“. L’obiettivo, ha spiegato, è di evitare che “possa radicarsi nell’opinione pubblica il timore che l’aggredito che si difende passi dalla parte del torto e che sia meno tutelato dell’aggressore”. “Qui non si tratta ovviamente di ‘armare’ i cittadini italiani – ha precisato – ma di adeguare le normative”.
Sulle posizione di M5S e Lega è intervenuto ieri anche il vicepremier Salvini assicurando di essere “in perfetta sintonia con il ministro Bonafede”. “Anzi – ha aggiunto il ministro dell’Interno – sosteniamo insieme la battaglia per far scontare la pena nei Paesi di provenienza agli stranieri nelle nostre carceri“. Parole confermate da Bonafede: “Sulla legittima difesa il governo è compatto. Lavoreremo a un testo – ha spiegato – che tolga le zone d’ombra dall’attuale normativa e che dia la possibilità ai cittadini, che si sono legittimamente difesi, di non dovere subire tre gradi di giudizio”.
Sulla questione è intervenuto anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Questo governo – ha spiegato – non vuole incitare alla giustizia privata, né vuole incitare all’uso delle armi. Questo governo però è consapevole che sul piano applicativo e giurisprudenziale della disciplina della legittima difesa si sono create delle incertezze che non giovano ai cittadini, anche perché molto spesso – ha aggiunto – ci sono persone che hanno vissuto un calvario, tre gradi di giudizio per ottenere un’assoluzione, ma sono vite che sono state mortificate. Quindi occorre intervenire per mettere a punto la regolamentazione, senza stravolgere nulla”.
Sul fronte delle opposizioni, Forza Italia è fortemente critica. “L’annuncio di ‘approfondimenti’ sulla riforma della legittima difesa, che noi preferiamo chiamare ‘diritto alla difesa‘, suona come un insulto al programma votato dalla stragrande maggioranza degli italiani alle ultime elezioni, quello del centrodestra“, commenta la forzista Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, secondo la quale “la Lega non dovrebbe tollerare questo rallentamento. Forza Italia non cesserà di chiedere che sia dato immediato seguito all’impegno preso in campagna elettorale. Il testo presentato dal nostro partito è estremamente approfondito, è stato oggetto di accurata valutazione e resta il più equilibrato. Nessuno vuole il Far West, ma non è pensabile che la legge metta sullo stesso piano rapinatori e vittime”.
Quanto al Partito Democratico, i senatori Franco Mirabelli, Valeria Valente, Giuseppe Cucca e Monica Cirinnà polemicamente si chiedono “chi otterrebbe benefici dalla liberalizzazione delle armi. Soltanto la lobby dei produttori, non certo i cittadini e la loro sicurezza”. Un dubbio infondato, ma forse i dem non hanno seguito attentamente la vicenda. Prima di procedere alla discussione dei diversi disegni di legge presentati in materia, venga fatta una valutazione sull’impatto che le proposte in esame potrebbero avrebbero sulla realtà del nostro Paese. Il provvedimento sponsorizzato dalla Lega, tra le altre considerazioni, ha profili di incostituzionalità“.
Di “rischio” di “giustizia fai da te” parla invece il presidente dell’Anm, Francesco Minisci, che difende la normativa in vigore: “Deve restare il principio della proporzionalità tra offesa e difesa – sottolinea il numero uno del sindacato delle toghe – e non si può prescindere dalla valutazione caso per caso da parte del giudice, senza automatismi”: si tratta, spiega Minisci, di “parametri costituzionali”, senza i quali “si corre il rischio di legittimare anche reati gravi, come l’omicidio, perché basterebbe attirare un rivale in casa, ucciderlo e poi invocare la legittima difesa”.

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Raffo 19 Luglio 2018 - 2:36

Per cui secondo piddini e magistrati sinistri i negroidi spacciatori,i rom ladri,i delinquenti stupratori dell’est,i magrebini trafficanti di droga e la mafia italica in genere possono girare impunemente armati, compresi asiatici e criminalità latino- americana…….. Tutti impuniti, armati e felici,poverini sono pure migranti a volte……..poveri e sfortunati,liberi di uccidere, rubare e stuprare…….e per noi italiani??? Noi italiani siamo bianchi, a volte di destra,noi italiani siamo sudditi e schiavi e per i comunisti dobbiamo crepare……fate veramente schifo,siete indegni ed ignobili, preferite la morte degli italiani e la rovina delle nostre famiglie……. Nemmeno il cromo esavalente sarebbe sufficiente per voi,comunistoidi vomitevoli.

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angelo 21 Luglio 2018 - 9:55

Le proprietà private sono delimitate da segnali ben definiti, un campanello per chiedere il permesso di entrare adiacente ad una porta che viene aperta dal propietario per acconsentire all’entrata.
Negli esercizi pubblici se le porte sono aperte vige la legge che io vendo tu compri e paghi (anche con la carta!!).
Quindi se non segui queste regole violi la legge e io ho il diritto d difendermi in quanto non ti ho dato il permesso di entrare, di regalarti l’incasso, o di prestarti gli articoli che vendo,e per come la vedo io il sistema di difesa lo decido io in base alla mia preparazione, alla mia disponibilità economica o quello che più mi pare, perchè il problema non sono le armi ma le persone.
Ecco la legge è fatta, tutto il resto sono balle…

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