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La Libia libera gli immigrati “per la loro incolumità”. Italia a rischio invasione

by Adolfo Spezzaferro
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Tripoli, 10 lug – Come annunciato nei giorni scorsi, il governo libico del premier Fayez al Sarraj ha liberato 350 immigrati irregolari che erano rinchiusi nel centro di detenzione di Tajoura, quello colpito la settimana scorsa da un raid dell’aviazione del generale Khalifa Haftar che ha causato 53 morti. A segnalare la liberazione dei sopravvissuti, un tweet della sezione libica dell’Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati (Unhcr). “Ringraziamo il ministero dell’Interno libico per la liberazione odierna di rifugiati e migranti dal centro di detenzione di Tajoura. 350 persone erano ancora in pericolo a Tajoura e ora sono libere. L’Unhcr garantirà assistenza attraverso il suo programma”. E’ quanto si legge nel comunicato dell’Unhcr.

“Negli ultimi giorni, l’Unhcr ha visitato Tajoura e fornito cibo, acqua e assistenza medica”, prosegue l’agenzia. “Poiché le evacuazioni dalla Libia sono limitate, abbiamo cercato di trasferire i più vulnerabili al Gathering and Departure Facility (Gdf) di Tripoli e sollecitare la liberazione di tutte le persone rimaste a Tajoura”, fa sapere l’Unhcr.

Gli immigrati sono stati espulsi dal territorio libico

Gli immigrati sono stati liberati ed espulsi dal territorio libico. Qualche giorno fa, proprio subito dopo l’attacco, le autorità della Tripolitania, legate a Serraj, avevano annunciato la possibile liberazione di migliaia di immigrati detenuti nei centri libici. Il rischio ora è che questa massa di immigrati potrebbe rivolgersi agli scafisti per cercare di sbarcare in Italia. “Siamo stati scacciati dal campo di Tajura sia dalle autorità libiche che dai funzionari delle Nazioni Unite. Per favore chiamate i media, filmateci e ascoltate il nostro appello: non abbiamo da mangiare e non sappiamo dove andare”, affermano alcuni di loro subito dopo aver lasciato Tajura.

In totale sono circa 7mila gli immigrati che potrebbero essere liberati

Se a seguito di proteste (quelli appena liberati avevano fatto lo sciopero della fame) o perché a rischio di bombardamenti, dovessero essere rilasciati anche gli altri, in migliaia si ammasserebbero sulle coste cercando di arrivare da noi. Stiamo parlando di almeno 7mila immigrati. Quelli detenuti dentro e fuori Tripoli sono circa 3mila. L’Unhcr aveva stimato la presenza di almeno 5mila migranti nei centri di detenzione in Libia. Il governo di Serraj dal canto suo sostiene di voler liberare tutti gli immigrati trattenuti nei centri di detenzione per “garantire la loro incolumità”, visti i rischi dovuti alla guerra con il generale Haftar.

Il governo italiano quindi deve augurarsi che il governo di Tripoli intensifichi i controlli della Guardia costiera, altrimenti gli immigrati salperanno in massa alla volta del nostro Paese.

Adolfo Spezzaferro

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2 comments

riccardo 10 Luglio 2019 - 10:54

o blocco navale, davanti alla libia, o ce li prendiamo …che alternativa esiste ?

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Bracco 10 Luglio 2019 - 2:47

Se lasciamo andare tutti questi disperati,un giorno sarà un disastro..avremmo gente che cerca di sfondare le nostre porte per entrare e razziare.
Salvini cerchi di più di collaborare anche con i 5s e stia meno sui social.

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