Cremona, 20 dic – È stato licenziato per comportamento “non consono” il capotreno che a settembre era stato protagonista di una rissa con un immigrato che tentò di rapinarlo. Giordano Stagnati, 25 anni, capotreno in servizio sul convoglio Brescia – Cremona, il 23 settembre scorso ha avuto un diverbio acceso con un senegalese trovato sprovvisto di biglietto.
L’immigrato, dopo aver fornito una carta di credito risultata priva di copertura, aggredì e derubò il capotreno di palmare e pos. Per difendersi Stagnati insultò il senegalese e lo morse a un braccio durante la lite che è degenerata.
Pare, dal racconto dei testimoni, che Moussa Diatta, questo il nome dell’immigrato, si sia chiuso in bagno per non pagare il biglietto e che sia uscito solo in seguito alle invettive del capotreno. I testimoni riferiscono anche che non ci sarebbe stata alcune colluttazione con il senegalese e che la reazione del capotreno sia stata spropositata. Una versione che però contrasta con le immagini in cui si vede il senegalese scagliarsi contro il capotreno a terra che chiede aiuto.
Il senegalese, una volta che il treno è stato fermato all’altezza di Bagnolo Mella, è scappato a piedi, e solo dopo una breve ricerca i carabinieri sono riusciti a fermarlo e ad arrestarlo. Nel 2016 l’immigrato era già stato denunciato dai carabinieri di Bergamo per resistenza a pubblico ufficiale.
Il capotreno, che era stato assunto lo scorso giugno e che subito dopo l’episodio è stato sospeso da Trenord, ha già deciso di impugnare il licenziamento, che è avvenuto senza preavviso ed è stato motivato dall’azienda con un laconico “comportamento non consono alle mansioni proprie della sua figura professionale e dell’azienda che lei comunque rappresenta mentre indossa l’uniforme aziendale ed esercita funzioni di incaricato di pubblico servizio per conto di Trenord”. A carico del senegalese l’accusa di rapina per la quale verrà processato il prossimo gennaio, con Stagnati che si costituirà parte civile.
Al di là di come siano andate effettivamente le cose, e se il capotreno abbia o no avuto una reazione spropositata, la vicenda torna a far luce sul problema che da tempo viene denunciato dai ferrovieri lombardi, relativo alla sicurezza sui treni, che sempre più spesso diventano teatri di aggressioni e violenze da parte soprattutto di immigrati.
Anna Pedri
5 comments
vergogna per chi lo ha licenziato, meritate un senegalese come lui sotto casa che vi attacchi duramente.
Siamo sotto una coltre di letame,in un paese normale il senegalese sarebbe già da un pezzo ai lavori forzati , utili ,
chiedo venia, oppure su un volo solo andata…..decidete voi per dove….
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Meritate tutti passeggeri come il senegalese. Fallite e andate per stracci
è stato un po’ come il caso di Mancini, l’anno scorso, preso a bastonate da un segnale stradale da un nigeriano (da cui poi si difese con un pugno che fece cadere l’altro malamente uccidendolo)… ma tutti sottolinearono solo il fatto che avesse apostrofato l’africano con “scimmia”, mentre veniva per l’appunto bastonato…
[…] ieri era un normalissimo controllo dei biglietti, che però è finito a botte. Il capotreno, forse memore di quanto accaduto al suo collega cremonese che si è visto licenziare, ha mantenuto la calma e ha proposto all’immigrato di regolarizzare la […]