Roma, 20 feb – L’Ue si conferma favorevole all’arrivo dei clandestini. A nulla pare servano le rimostranze di parecchi Stati membri sulla protezione dei confini, macché. A Bruxelles non ce la fanno proprio, a contenersi. E nella fattispecie lo manifestano ancora una volta, in modo più o meno esplicito.
Ue, sì ai clandestini, ma senza urlarlo troppo
La Commissione Ue interviene ancora una volta a favore dei clandestini, bacchettando il governo italiano. Lo fa per bocca di Helena Dalli, laburista maltese e commissario europeo per l’uguaglianza, che così si esprime nel merito: “Per quanto riguarda la gestione efficiente delle frontiere, questa deve essere rispettosa dei diritti fondamentali, compresa la dignità umana e il principio di non respingimento. La Commissione si aspetta che le autorità nazionali indaghino su eventuali respingimenti e accuse di violenza, al fine di stabilire i fatti e dare un seguito adeguato a qualsiasi illecito, se identificato”. Salvare i cosiddetti “migranti” è un “dovere”. Non lo è, a quanto pare, difendere le frontiere e le comunità europee, sia in termini culturali che per quel che concerne quelli economici. Non lo è difendere i porti interessati dal fenomeno e al collasso da anni. Anzi, la Dalli rincara la dose quando dice che “esistono dei dispositivi di legge internazionale ed europea che sanciscono chiaramente il dovere di soccorso a garanzia della sicurezza della vita in mare, indipendentemente dalle situazioni che hanno causato la messa in pericolo delle persone a mare”.
Ora le Ong denunciano l’Italia
Non solo fanno praticamente ciò che più loro aggrada, lamentandosi delle regole all’acqua di rose del decreto Piantedosi, ma le Ong si permettono anche di denunciare lo Stato italiano. L’equipaggio della nave Iuventa, infatti, ha presentato una denuncia alla procura di Trapani. Motivo? Sollecitare un’indagine sul deterioramento della nave e sul suo sequestro nell’estate del 2017. I presunti umanitari, insomma, fanno il bello e cattivo tempo. Spalleggiati dagli organismi sovranazionali. Non solo l’Ue infatti, ma anche l’Onu, hanno duramente criticato il decreto Piantedosi. Volter Türk, Alto commissario alle Nazioni unite per i diritti umani, ha infatti dichiarato che il decreto potrebbe “causare più morti in mare”: un’affermazione che è l’opposto della realtà registrata negli ultimi anni, quando atteggiamenti più restrittivi (come quello tenuto da Matteo Salvini come ministro dell’Interno dell’allora governo gialloverde) hanno di fatto diminuito le tragedie nel Mediterraneo.
Alberto Celletti
1 commento
Che poi sia una maltese (Dalli)a lamentarsi dell’ Italia, quando il suo paese sostanzialmente dei migranti e degli appelli delle ong se ne fotte, fa sorridere….Per carità ,a mio parere Malta fa bene a comportarsi così, però da dove viene la predica…