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L’ultima buffonata dell’Atac: il corso “contro il razzismo”

by Stelio Fergola
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Roma, 21 apr – Cari dipendenti dell’Atac, dovete imparare a combattere il razzismo. Poco conta l’inesistenza pratica del concetto in un Paese come l’Italia, in cui la sinistra e i suoi media vanno letteralmente a spulciare su un centinaio di casi l’anno tutti in gran parte inventati dai tempi gloriosi di Daisy Osakue e dell’uovo lanciatole contro ormai alcuni anni fa (a cui è seguita una lunga tradizione di buffonate simili, sia chiaro, ma ci sembra giusto citare il capostipite). Bisogna imparare, cari inferiori. E il Comune non può che darvi una mano.

Atac, il “corso contro il razzismo”

Un percorso “contro ogni forma di discriminazione” come riporta RomaToday. Con la solita spruzzatina di ambiente “inclusivo, accogliente, non giudicante”. Qualcuno deve essersi risentito per il grido “attenti agli zingari” di un mese fa, udito dagli altoparlanti della linea A, ed ecco che il “corso”, guarda caso, non solo il razzismo ma include anche la presunta omofobia. Si parla infatti di una serie di incontri per contrastare anche il “sessismo, abilismo e omolesbobitransfobia“. Eprimono soddisfazione, manco a dirlo, i presidenti delle commissioni capitoline Pari Opportunità e Mobilità, Michela Cicculli e Giovanni Zannola: “Esprimiamo grande soddisfazione per questa iniziativa che si pone sulla strada già tracciata da quelle sviluppate su analoghi argomenti per il personale di Roma Capitale. Ricordiamo in particolare i corsi di formazione sulle tematiche Lgbt rivolti alle/ai dipendenti capitolini che hanno avuto un grande successo, coinvolgendo moltissime lavoratrici e lavoratori”.

La “scelta” dell’azienda

Fa già ridere che i due ringrazino Atac per la “scelta” di parlare di razzismo, come dichiarano ufficialmente: “Ringraziamo Atac per questa scelta, il personale dell’azienda che si occupa di questa formazione, tutte le dipendenti e i dipendenti che hanno partecipato e parteciperanno ai corsi e Agedo che ha preso parte all’organizzazione del percorso formativo”. Siamo certi che sia stata una “scelta” del tutto libera, cari Zannola e Cicculli, scevra da qualsiasi tipo di pressione. Un po’ come qualcuno che riceve un’offerta che non si può rifiutare, tra cavalli e letti.. Ma questa è solo una nostra modestissima opinione. Non abbiamo la verità in tasca a differenza vostra, ci mancherebbe altro.

Stelio Fergola

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