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Gli “sbufalatori” di Newsguard attaccano il Primato. Ma sono loro a diffondere fake news

by Adriano Scianca
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Roma, 31 lug – L’avevano annunciato e l’hanno fatto: gli autoproclamatisi poliziotti delle notizie di Newsguard hanno messo il Primato Nazionale dietro la lavagna. Disdetta, e noi che bramavano il loro attestato di testata a modino, che rispetta gli standard del giornalismo sinceramente democratico.

Poliziotti delle notizie

Per chi si fosse perso le puntate precedenti, il succo è questo: il Primato Nazionale è una testata con una linea editoriale molto chiara, espressa fin dalla testata in cui ci definiamo «periodico sovranista». Partendo da notizie fattuali, abbiamo la modesta pretesa di esprimere una nostra visione (parziale e contestabile) dei fatti. Anche Newsguard ha una sua linea editoriale ed esprime il suo punto di vista, solo che, a differenza nostra, scambia tale punto di vista per la verità assoluta e, sulla base di questa superiorità del tutto immaginaria, dà il voto agli altri giornali.

Newsguard e la «verità assoluta»

Nello specifico, il voto che abbiamo rimediato noi è disastroso: saremmo infatti professionisti nel propalare «contenuti falsi e fuorvianti». La cosa è talmente ridicola che non meriterebbe menzione, ma, a ben vedere, la nostra pagella merita di essere riportata, poiché si tratta di uno spaccato ben preciso della deriva orwelliana dell’informazione occidentale.

Tra i «contenuti falsi» pubblicati, per esempio, vengono citati i molti articoli pubblicati dal nostro sito sulla sistematica caccia al bianco in corso in Sudafrica. Ma Newsguard dice che è una bufala, citando il Guardian, il New York Times e Vox. Pare di capire, insomma, che se una cosa è contraddetta dal Guardian, affermare il contrario sia spacciare bufale, dato che quelle testate, notoriamente, non leggono la realtà con lenti ideologiche, ma vendono puro distillato di verità.

L’abbaglio sulla Grande sostituzione

Newsguard cita anche la tesi della Grande sostituzione, definita tout court come una teoria cospirazionista. Anche qui regna la consueta opacità tra fatti e opinioni – la stessa che loro imputano a noi – ma c’è un altro aspetto interessante: questi professorini saputelli citano totalmente a sproposito il principale teorico della Grande sostituzione, Renaud Camus, dimostrando di essere incapaci di leggerne e comprenderne le tesi. Scrive infatti Newsguard: «Inoltre, dopo il massacro di 50 persone avvenuto nel marzo 2019 in due moschee della Nuova Zelanda, lo stesso Camus ha preso le distanze dalla grande sostituzione, dicendo che è la “nipote” del nazismo. “Condividono la stessa genealogia dell’orrore. Non possiamo esserne associati”». Capito? Persino il suo inventore avrebbe alla fine rinnegato la tesi della sostituzione di popolo, ammettendo il suo legame col nazismo. Peccato che l’argomentazione sia assolutamente distorta: quello che Camus ha sempre detto, prima e dopo il massacro di Christchurch, è che la sostituzione di popolo stessa – e non certo le tesi di chi la contesta – sia erede diretta del nazismo. Camus non ha preso le distanze da nulla, ha solo ribadito la sua tesi di sempre, e cioè che è l’immigrazione stessa il nuovo nazismo! Gli eredi delle Ss, secondo lo scrittore, non sono gli avversari dell’immigrazione, ma proprio i suoi fan. Newsguard ha completamente frainteso l’argomentazione, pretendendo al contempo di dare in merito lezione a noi.

Più realisti del re

Ma non è l’unica chicca. Andiamo avanti: «In un articolo del luglio 2019 scritto dal direttore del Primato Nazionale Adriano Scianca, il titolo cita in modo sbagliato un articolo dello scrittore Christian Raimo pubblicato dall’Espresso. Il titolo, che cita tra virgolette Raimo, afferma che lo scrittore avrebbe sostenuto che “gli africani capiscono Dante meglio dei sovranisti”. Raimo non ha scritto questa frase e non ha mai sostenuto che gli africani capiscano meglio Dante dei nazionalisti». Peccato che Raimo stesso abbia pubblicato l’articolo sulla sua pagina Facebook con un eloquente «Già», lasciando intendere, anche nei commenti, che, al netto della necessaria forzatura polemica, fosse proprio quello il suo messaggio. Newsguard non solo capisce Camus meglio di Camus, ma anche Raimo meglio di Raimo.

La cialtroneria di Newsguard

Quanto detto basta a classificare l’operazione per quella che è: una cialtronata indegna, supponente e insultante per l’intelligenza di qualsiasi lettore, fosse anche avversario della linea editoriale del Primato.

Adriano Scianca

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