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“Noi con i più deboli”: il nuovo Pd di Schlein ha la stessa faccia tosta del vecchio

by La Redazione
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Pd Schlein

Roma, 13 mar – Il Pd di Elly Schlein in quanto a comicità involontaria non si discosta molto da quello di Enrico Letta. E forse da tutti “i” Pd precedenti. Questo ammesso e non concesso che esistano delle differenze.

“Noi con l’Italia che fa fatica”: il Pd di Schlein sfotte

Potrebbe far ridere quanto la barzelletta del “partito del lavoro” circolata nella primavera del 2022, e invece forse irrita più del solito. Fomentando quel “si ride per non piangere” più che un genuino sbellicarsi. L’odiosa battuta viene proferita proprio quando il Pd, ufficialmente, proclama la sua nuova regina Schlein, durante l’Assemblea nazionale riunita a Roma. Tanti applausi, baci e abbracci. Il nuovo segretario parla di nuovo partito a casaccio come tutti i suoi predecessori, buttandola subito sugli insulti all’intelligenza: “La nostra risposta è chiara, vogliamo essere al fianco dell’Italia che fa più fatica. Affinché possano rialzare la testa, darsi strumenti di emancipazione e di riscatto. Da domani lavoriamo insieme per tornare a vincere le elezioni”.

La ridicola retorica del “partito che cambia”

Il Pd deve cambiare, il Pd cambierà, il Pd sta già cambiando. Quante volte abbiamo sentito questi inutili discorsi da una sinistra che in compenso resta immobile su un funto focale, ovvero la lontananza dai bisogni reali della società? Ma tutto scorre, come diceva Parmenide, e allora si può anche proseguire dimenticando il passato. Schlein parla di “un partito che cambia per contribuire a cambiare questo Paese, saldamente ancorato alla propria storia e ai nostri valori, alla nostra costituzione che è antifascista”. Con la promessa standard di “vincere le elezioni” a corredo. Il tutto mentre lo sconfitto Stefano Bonaccini richiama ad un’unità necessaria per il futuro: “”Questo è il tempo di unire, non ci possono essere altre magliette che indossiamo che non siano quelle del Pd”, ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna, aggiungendo che “il Pd è casa mia, io non mi sento in minoranza e tantomeno opposizione. Il successo di questo partito mi e ci riguarda tutti allo stesso modo. Mi metto e ci mettiamo a disposizione per dare una mano, per unire attraverso un confronto franco, leale e costruttivo”.

Alberto Celletti

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Orv 13 Marzo 2023 - 9:46

Maledetti… mi auguro di cuore che questa diabolica formazione di infami bugiardi e pervertiti evapori come l’alcool sui vetri

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