A finire sotto osservazione insieme all’Italia c’erano anche Portogallo e Cipro, paesi che a febbraio scorso avevano rischiato un rafforzamento delle procedure a causa degli squilibri macroeconomici eccessivi. Per l’Italia lo squilibrio è costituito dal debito pubblico, ma anche dalla crescita quasi inesistente della produttività e dalla scarsa competitività. In ogni caso la Commissione Europea ha annunciato che continuerà a “monitorare questi tre paesi”, anche se al momento non sono stati “puniti”. I commissari Moscovici e Dombrovskis si sono espressi sulla situazione generale dell’economia dell’Ue e dell’Eurozona che “sta dimostrando di essere resiliente, ma continuano a far sentire i loro effetti la lentezza della crescita della produttività, le conseguenze della crisi, compreso il persistere delle disuguaglianze, e l’incertezza dovuta per lo più a fattori esterni”.