Roma, 20 nov – L’omicidio di Giulia fa discutere tutti e il dibatti è come sempre acceso. Paolo Crepet interviene sulla questione, intervistato dal Giornale.
Omicidio Giulia, Crepet: “Genitori responsabili. I figli non conoscono il rifiuto”
“I nostri ragazzi non sanno gestire la frustrazione. Si mollano con la ragazzina e vanno fuori di testa, senza proporzione. Ma questa è colpa dei genitori che non glielo hanno insegnato. O meglio, che non li hanno lasciati liberi nella vita di impararlo con le loro esperienze, correndo sempre a proteggerli”, così commenta l’omicidio di Giulia Cecchettin Paolo Crepet. Poi aggiunge: “Pretendiamo di proteggerli da tutto, non permettiamo che si creino gli anticorpi per affrontare sfide e delusioni. Da quando sono piccoli. Cascare dal cavallino a dondolo e farsi un po’ di male fa parte della vita. Noi, da idioti, che facciamo? Mettiamo la gomma piuma attorno al cavallino. È come chiedere a Jannik Sinner di giocare una partita di tennis senza punteggio. Che senso ha eliminare i voti, le pagelle, le bocciature? Stiamo crescendo ragazzi che non sono più in grado di affrontare la sconfitta. Gli facciamo noi lo zaino, come se non fossero in grado. Del resto – parlo ovviamente in generale – sono i genitori i primi a voler essere eternamente giovani. E quindi è ovvio che i loro figli a loro volta non crescano”.
“Smettiamola con l’uomo assassino e la donna vittima. Andiamo oltre”
Nel proseguo dell’intervista-commento sulla tragedia di Giulia, Crepe ha aggiunto: “Smettiamo di ragionare in base allo schemino dell’uomo assassino e della donna vittima. Non è così. C’è un film di Marco Ferreri del 1963 intitolato Una storia moderna. L’ape regina, parla di una donna che ha ridotto il marito a una specie di fuco. L’avevano capito pure i greci. Basta con l’idea del maschio fallocratico. Andiamo oltre”.
Alberto Celletti