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E ora cosa dico? Speranza farfuglia in Senato e chiede aiuto su AstraZeneca

by Alessandro Della Guglia
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Speranza, ministro

Roma, 10 giu – Che ci faccio qui? Ora cosa dico? Speranza spunta in Senato e farfuglia qualcosa sul vaccino AstraZeneca, colto d’un tratto da un’irrequietezza che farebbe impallidire Chatwin. “In queste ore c’è una discussione in corso nel Cts”, dice il ministro della Salute buono per tutti i governi gialli-dem con spruzzate di fucsia. A saperlo prendere un pesce, ogni tanto. Nulla, Speranza si limita ad affidarsi ai fedelissimi esperti chiamati a pronunciarsi sulle vaccinazioni.

Speranza, il grande boh su AstraZeneca

E risponde senza rispondere davvero a un’interrogazione sulla realizzazione di open day per la somministrazione di AstraZeneca pensata per i giovani. Prende tempo, rimanda, lascia tutti di fronte a un grande boh che neppure Jovanotti. “L’Italia è passata nelle ultime settimane da un livello di circolazione del virus alto a uno medio e ora è a uno basso – afferma – Queste valutazioni saranno sicuramente considerate nel prossimo parere del Cts“. Dunque, che si fa? Il governo vieta o non vieta il vaccino anglo-svedese a chi ha meno di 50 anni? Non è dato sapere. Resta ancora da capire quali saranno le prossime indicazioni sull’utilizzo del vaccino, di cui molti diffidano per via di sospetti sugli effetti collaterali che potrebbe scatenare.

AstraZeneca, nient’altro che raccomandazioni

“Il comitato di rischio per la farmacovigilanza dell’Ema ha rivelato un primo segnale relativo ad eventi tromboembolici a seguito del vaccino AstraZeneca nel mese di marzo 2021 concludendo comunque che i benefici del vaccino restassero complessivamente superiore ai rischi – prova a precisare Speranza – e che gli eventi trombotici venosi in seni inusuali associati a livelli bassi di piastrine dovessero essere elencati tra eventi avversi molto rari”. D’accordo, tutto risaputo. Ma la tanto decantata “prudenza” di Speranza finisce poi per impantanarsi, senza partorire un parere ministeriale che sia uno. Ci ricorda soltanto quello espresso dall’Aifa, che “ha raccomandato l’uso preferenziale del vaccino AstraZeneca nelle persone d’età superiore a 60 anni in base alle attuali evidenze e tenendo conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte dell’elevata mortalità da Covid nelle fasce avanzate”. Peccato che le raccomandazioni non siano provvedimenti e resti tutto nebuloso sulle intenzioni del governo.

Alessandro Della Guglia

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