Roma, 27 lug – Nemmeno il tempo di essere eletto che già la macchina del fango è partita. Del resto, uno come Marcello Foa è un personaggio scomodo all’establishment sinistrorso dei grandi palazzi. Perché è un giornalista che ha sempre cercato di indagare la verità, non fermandosi a quanto di preconfezionato viene proposto dal mainstream.
“Sono orgoglioso ed emozionato per la nomina a presidente della Rai, che è giunta inaspettata nell’arco di pochissime ore. Ringrazio di cuore il primo ministro Giuseppe Conte, i vice premier Matteo Salvini e Luigi di Maio, il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’economia Giovanni Tria per la fiducia accordatami. Mi impegno sin d’ora per riformare la Rai nel segno della meritocrazia e di un servizio pubblico davvero vicino agli interessi e ai bisogni dei cittadini italiani. Sin dai tempi del mio maestro Indro Montanelli, mi sono impegnato per un giornalismo intellettualmente onesto e indipendente e da oggi rinnovo questo impegno morale nei confronti dei giornalisti e di tutti i collaboratori della Rai. Grazie di cuore al Gruppo Corriere del Ticino per questi splendidi anni trascorsi assieme. È stato un onore, lascio con commozione una squadra meravigliosa”.
Queste le prime parole del neopresidente del servizio pubblico, scritte su facebook poco dopo la notizia della sua nomina. Ma quasi in contemporanea sul solito L’Espresso è apparso un articolo per sviscerare chi è Foa. Già il titolo è tutto un programma: “Chi è Marcello Foa, il nuovo presidente della Rai tra Salvini, Bannon e Putin”. Semrbava ce l’avessero pronto questo pezzo, che arriva giusto dieci giorni dopo che il giornalista aveva annunciato una querela nei confronti del settimanale di De Benedetti, che aveva ipotizzato un collegamento tra Lega e Cinque Stelle, per arrivare fino a Putin, con il gruppo del Corriere del Ticino, di cui Marcello Foa fino a questa mattina ricopriva il ruolo di amministratore delegato.
Oggi il sito dell’Espresso rilancia l’inchiesta che ha gettato fango su Foa e sul Corriere del Ticino, indicando così il nuovo presidente della Rai: “Doppia cittadinanza, italiana e svizzera, giornalista, blogger e saggista, il nuovo presidente della Rai ha 55 anni ed è impegnato in prima linea nella battaglia sovranista”. Embè?
Anna Pedri
Presidenza Rai: parte la macchina del fango dell'Espresso nei confronti di Foa
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5 comments
Benissimo,se i cortigiani di mattarello e soros lo criticano vuol dire che siamo sulla strada giusta……..l’ignobile e arrogante espresso dovrebbe pensare alle sue balle parziali di tipologia comunistoide/piddina.Auguroni.
Finalmente un sovranista alla RAI! Adesso speriamo smettano di parlare tutti i giorni della bellezza di essere sodomiti e della grandezza umana di ogni singolo clandestino illegale.Insomma forse Soros conterà meno nella programmazione dell’ annullamento della identità dell’ Italia e degli uomini e donne italiane
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