Una grande vittoria italiana, senza dubbio, ma il meglio viene ora: la gara prevedeva la vendita a prezzo fisso, per venti anni, dell’elettricità prodotta; ebbene, la cordata cui apparteneva Enel Green Power ha offerto, in ribasso rispetto ai prezzi base dell’asta, appena 46 Euro/MWh per l’elettricità eolica e 69 Euro/MWh per quella solare fotovoltaica. Se il prezzo di vendita dell’energia eolica può non essere una grande sorpresa – la tecnologia è matura da oltre due decenni, ed evidentemente l’area è molto ventosa – è il prezzo dell’elettricità fotovoltaica che fa saltare sulla sedia.
Infatti, 70 Euro/MWh è stato, approssimativamente, il prezzo medio dell’elettricità offerta sul mercato libero nazionale, in Italia, dal 2007 al 2013, a partire da un mix di fonti in cui il solare fotovoltaico ha rappresentato una frazione crescente ma mai oltre l’11%, mentre il gas naturale ha coperto tra oltre il 45%, nei primi anni, e il 35% del fabbisogno.
Si dirà che il Brasile è molto più soleggiato dell’Italia; invece non è proprio così.
Confrontando le due mappe sottostanti, ambedue prodotte da fonti autorevolissime, si evince che la radiazione solare incidente sul piano orizzontale sullo stato di Bahia e sull’Italia meridionale, in particolare Sardegna, Puglia e – soprattutto – Sicilia, è del tutto analoga, essendo compresa tra 1900 kWh/mq e 2200 kWh/mq. Se a questa evidenza si aggiunge che il costo degli impianti fotovoltaici nel Paese sudamericano è più alto che altrove a causa delle tasse sull’import e delle regole che richiedono che una parte delle componenti siano made in Brazil, è abbastanza chiaro che l’elettricità fotovoltaica ha ormai raggiunto anche in Italia la parità con le altre fonti.
Alla luce di tanto risultato, frutto – non lo si dimentichi – anche del ruolo trainante, tra il 2009 e il 2012, dell’Italia che detiene pur sempre il primato per la produzione pro-capite di elettricità solare, stridono piuttosto le dichiarazioni come al solito roboanti del premier Renzi, in visita il 28 novembre a Catania presso l’azienda 3Sun, uno dei poli del fotovoltaico più grandi d’Europa e recentemente acquisita proprio da Enel Green Power: stridono dal momento che in Italia non si installa quasi più fotovoltaico dal 2012 non solo a causa del taglio draconiano delle incentivazioni ma anche delle norme ambientali irragionevolmente penalizzanti, nonché del fatto che in Sicilia la potenza installata è ferma a 1200 MW contro i quasi 2000 MW della molto meno soleggiata Lombardia, e la Sardegna non arriva a 700 MW.
“La visita del presidente del Consiglio alla fabbrica di pannelli fotovoltaici più grande d’Italia, la 3Sun, controllata da Enel Green Power che ogni anno produce in Sicilia quasi 2 milioni di pannelli fotovoltaici, due anni dopo la fine degli incentivi conferma che il fotovoltaico è la tecnologia vincente per risolvere la crisi energetica e quella ambientale”.
“E’ anche grazie a questa fabbrica fatta nascere con lungimiranza quando gli incentivi stavano per finire – prosegue Pagliaro – che l’Italia ha appena vinto in Brasile la gara per fornire elettricità solare allo Stato di Bahia a meno di 7 centesimi a chilowattora.”
“Una cifra che, da sola, spiega come il fotovoltaico sia la tecnologia con la quale è ormai possibile produrre elettricità in quantità industriale, a costi irrisori”.
“Lo stesso vale per il solare termico e per le pompe di calore. Settori industriali in cui l’Italia eccelle.
“Eppure famiglie e imprese – ha concluso il ricercatore del Cnr – continuano in gran parte ad ignorare i benefici di queste tecnologie. Ecco perché il Governo deve chiedere al Cnr di rafforzare le sue attività di formazione e ricerca nel campo dell’energia solare consolidando le attività del Polo solare della Sicilia”.
Nato nel 2008, il Polo solare della Sicilia è l’iniziativa di ricerca e formazione del Cnr nel campo del solare. I ricercatori del Polo sono fra l’altro autori dello studio pubblicato a giugno sull’impatto del fotovoltaico sul mercato dell’elettricità che oggi è divenuto il modello utilizzato in tutti i Paesi industrializzati per comprendere le conseguenze dell’immissione di significative quote di potenza fotovoltaica su mercato elettrico.
E non si obietti, aggiungiamo noi, che l’ostacolo a una ulteriore massiccia diffusione dell’energia fotovoltaica è rappresentato dalla sua presunta qualità inferiore perché non sempre disponibile: si tratta soltanto di un problema nemmeno tecnologico ma “soltanto” industriale – quello dell’accumulo, in cui il mondo sta facendo passi da gigante.
Francesco Meneguzzo
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[…] che, nel campo delle energie rinnovabili, in rapidissima espansione nel mondo, continua a mietere un successo dietro l’altro, promettendo di crescere a ritmi accelerati anche in futuro. Anche la sua quota passa dallo Stato […]
[…] pagato a caro prezzo gli investimenti in Brasile. In Sudamerica aveva stretto una partnership con Enel Green Power per realizzare il parco eolico più grande del continente americano. L’affare, però, è sfumato […]