Roma, 1 dic – Brasile, nord-est, stato di Bahia: Enel Green Power si è recentemente aggiudicata una bella fetta di una mega-gara pubblica per l’installazione di impianti energetici alimentati dal vento – per 90 MW – e dal sole – per ulteriori 244 MW, per un investimento complessivo di circa 600 milioni di dollari, di cui circa 400 milioni per il progetto fotovoltaico e 200 milioni per il progetto eolico. Complessivamente, le installazioni “made in Italy” produrranno quanto servirebbe a coprire il fabbisogno di 400mila famiglie italiane.
Una grande vittoria italiana, senza dubbio, ma il meglio viene ora: la gara prevedeva la vendita a prezzo fisso, per venti anni, dell’elettricità prodotta; ebbene, la cordata cui apparteneva Enel Green Power ha offerto, in ribasso rispetto ai prezzi base dell’asta, appena 46 Euro/MWh per l’elettricità eolica e 69 Euro/MWh per quella solare fotovoltaica. Se il prezzo di vendita dell’energia eolica può non essere una grande sorpresa – la tecnologia è matura da oltre due decenni, ed evidentemente l’area è molto ventosa – è il prezzo dell’elettricità fotovoltaica che fa saltare sulla sedia.
Infatti, 70 Euro/MWh è stato, approssimativamente, il prezzo medio dell’elettricità offerta sul mercato libero nazionale, in Italia, dal 2007 al 2013, a partire da un mix di fonti in cui il solare fotovoltaico ha rappresentato una frazione crescente ma mai oltre l’11%, mentre il gas naturale ha coperto tra oltre il 45%, nei primi anni, e il 35% del fabbisogno.
Si dirà che il Brasile è molto più soleggiato dell’Italia; invece non è proprio così.
Confrontando le due mappe sottostanti, ambedue prodotte da fonti autorevolissime, si evince che la radiazione solare incidente sul piano orizzontale sullo stato di Bahia e sull’Italia meridionale, in particolare Sardegna, Puglia e – soprattutto – Sicilia, è del tutto analoga, essendo compresa tra 1900 kWh/mq e 2200 kWh/mq. Se a questa evidenza si aggiunge che il costo degli impianti fotovoltaici nel Paese sudamericano è più alto che altrove a causa delle tasse sull’import e delle regole che richiedono che una parte delle componenti siano made in Brazil, è abbastanza chiaro che l’elettricità fotovoltaica ha ormai raggiunto anche in Italia la parità con le altre fonti.
Alla luce di tanto risultato, frutto – non lo si dimentichi – anche del ruolo trainante, tra il 2009 e il 2012, dell’Italia che detiene pur sempre il primato per la produzione pro-capite di elettricità solare, stridono piuttosto le dichiarazioni come al solito roboanti del premier Renzi, in visita il 28 novembre a Catania presso l’azienda 3Sun, uno dei poli del fotovoltaico più grandi d’Europa e recentemente acquisita proprio da Enel Green Power: stridono dal momento che in Italia non si installa quasi più fotovoltaico dal 2012 non solo a causa del taglio draconiano delle incentivazioni ma anche delle norme ambientali irragionevolmente penalizzanti, nonché del fatto che in Sicilia la potenza installata è ferma a 1200 MW contro i quasi 2000 MW della molto meno soleggiata Lombardia, e la Sardegna non arriva a 700 MW.
Abbiamo sentito in proposito il Prof. Mario Pagliaro, grande chimico-fisico Italiano del Cnr a Palermo, ideatore del Polo Solare della Sicilia, che intervistammo anche in relazione al Nobel per la Fisica assegnato recentemente per la scoperta dei LED, e che ci ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.
“La visita del presidente del Consiglio alla fabbrica di pannelli fotovoltaici più grande d’Italia, la 3Sun, controllata da Enel Green Power che ogni anno produce in Sicilia quasi 2 milioni di pannelli fotovoltaici, due anni dopo la fine degli incentivi conferma che il fotovoltaico è la tecnologia vincente per risolvere la crisi energetica e quella ambientale”.
“E’ anche grazie a questa fabbrica fatta nascere con lungimiranza quando gli incentivi stavano per finire – prosegue Pagliaro – che l’Italia ha appena vinto in Brasile la gara per fornire elettricità solare allo Stato di Bahia a meno di 7 centesimi a chilowattora.”
“Una cifra che, da sola, spiega come il fotovoltaico sia la tecnologia con la quale è ormai possibile produrre elettricità in quantità industriale, a costi irrisori”.
“Lo stesso vale per il solare termico e per le pompe di calore. Settori industriali in cui l’Italia eccelle.
“Eppure famiglie e imprese – ha concluso il ricercatore del Cnr – continuano in gran parte ad ignorare i benefici di queste tecnologie. Ecco perché il Governo deve chiedere al Cnr di rafforzare le sue attività di formazione e ricerca nel campo dell’energia solare consolidando le attività del Polo solare della Sicilia”.
Nato nel 2008, il Polo solare della Sicilia è l’iniziativa di ricerca e formazione del Cnr nel campo del solare. I ricercatori del Polo sono fra l’altro autori dello studio pubblicato a giugno sull’impatto del fotovoltaico sul mercato dell’elettricità che oggi è divenuto il modello utilizzato in tutti i Paesi industrializzati per comprendere le conseguenze dell’immissione di significative quote di potenza fotovoltaica su mercato elettrico.
E non si obietti, aggiungiamo noi, che l’ostacolo a una ulteriore massiccia diffusione dell’energia fotovoltaica è rappresentato dalla sua presunta qualità inferiore perché non sempre disponibile: si tratta soltanto di un problema nemmeno tecnologico ma “soltanto” industriale – quello dell’accumulo, in cui il mondo sta facendo passi da gigante.
Francesco Meneguzzo
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[…] che, nel campo delle energie rinnovabili, in rapidissima espansione nel mondo, continua a mietere un successo dietro l’altro, promettendo di crescere a ritmi accelerati anche in futuro. Anche la sua quota passa dallo Stato […]
[…] pagato a caro prezzo gli investimenti in Brasile. In Sudamerica aveva stretto una partnership con Enel Green Power per realizzare il parco eolico più grande del continente americano. L’affare, però, è sfumato […]